Cereali e dintorni. Il crollo del PIL USA favorisce l’Euro
Il dato del P.I.L. USA a meno 32,90% nel secondo trimestre 2020, un calo che non si vedeva dal 1947 , ha messo le ali all Euro che gira alle 8,30 a 1,188860.
di Mario Boggini e Virgilio – Milano, 31 luglio 2020 – Senza tanti preamboli ecco cosa hanno registrato ieri le agricommodities:
Un rapporto di cambio che già nel tardo pomeriggio di ieri agitava i mercati con operazioni lampo che hanno visto i grandi gruppi muoversi su posizioni di soya aprile-dicembre 21 e mais ottobre 20-giugno 21 con valori molto molto interessanti e sotto le medie e normalità degli ultimi mesi.
Una situazione che al momento porta negatività ai poveri mais cultori e invece forse, almeno per ora, favorisce i trasformatori o i grossi mangimisti.
Il mercato ha esposto prezzi irragionevoli per pochi camion mese che verranno storicizzati come estremi della curva gaussiana e ben lontani dalla giusto equilibrio di mercato, per cui non val nemmeno la pena riportare.
Mercato interno calmo con pochi scambi, solo emergenziali di mais e cruscami o introvabili sotto prodotti industriali.
Indicatori internazionali 31 luglio 2020
l’Indice dei noli è sceso a 1134 punti, il petrolio sfiora i 40,00 $/bar e l’indice di cambio €/$ è schizzato a favore dell’euro a 1,188860 alle 8,30.
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