Di Eva Bergamo (Quotidianoweb.it) Roma, 26 gennaio 2025 – Negli anni si sono succedute e alternate informazioni spesso contrastanti sulle sue proprietà: fa bene, fa male, fa ingrassare, fa venire i brufoli, meglio fondente, meglio al latte… ma qual è la verità? Vediamo di fare un po’ di chiarezza, sulla base delle più recenti ricerche in merito.
Tipologie di cioccolato
Iniziamo col vedere quali sono le principali varietà di cioccolato, in base agli ingredienti che contengono e ai metodi di lavorazione, che li differenziano per colore, sapore e proprietà.
– Fondente: Forse il più conosciuto e apprezzato tra gli amanti del cioccolato per la sua intensità, che deriva dalla presenza predominante di cacao. La normativa comunitaria definisce cioccolato fondente quello che contiene almeno il 35% di cacao magro. Esistono comunque diverse gradazioni di prodotto, che possono raggiungere fino al 100% di cacao.
– Al latte: Presenta un sapore più dolce e meno intenso grazie alla presenza di latte; la normativa prevede minimo 25% di cacao e 14% di latte, anche in polvere.
– Gianduia: specialità originaria di Torino, nata come risposta al blocco napoleonico sul cacao, prevede la presenza di nocciole tra il 20% e il 40% all’interno della formulazione; il suo nome è un tributo alla maschera Gianduja che rappresenta il Piemonte nella tradizione carnevalesca.
– Bianco: Non è propriamente cioccolato, in quanto non contiene cacao; la sua nota dolce è dovuta alla presenza di latte (minimo 14%) e burro di cacao per almeno il 20%.
– Crudo: Si distingue per il diverso processo di lavorazione, in quanto le fave di cacao non vengono tostate, ma essiccate al sole; di conseguenza presenta un sapore più delicato del cioccolato tradizionale.
– Aromatizzato: Viene aggiunto di oli essenziali, spezie, frutta, fiori, che conferiscono al prodotto un sapore caratteristico.
– Cioccolato di Modica: specialità siciliana con un processo di lavorazione a freddo che lo rende unico, per consistenza e sapore. Ha ottenuto l’indicazione IGP nel 2018, rendendolo il primo cioccolato ad essere protetto attraverso l’UE con un marchio d’origine.
– Cioccolato rosa: deriva da un particolare tipo di cacao derivante da una fava rossa chiamata Ruby Cocoa bean, dalla quale si ottiene un cioccolato meno dolce di quello bianco, con una leggera nota asprigna. Il sapore del cioccolato Ruby ha un leggero aroma fruttato, con retrogusto lievemente amaro simile ad un fondente al 60%.
Proprietà nutrizionali
Da sempre sappiamo che mangiare cioccolato migliora l’umore, in quanto contribuisce alla secrezione della serotonina, l’ormone del benessere; ma i suoi effetti benefici non si fermano qui, perché il cacao, contenuto in grande quantità soprattutto nel fondente, sembra essere in grado di modulare in modo positivo il sistema immunitario, oltre ad avere un effetto antinfiammatorio sull’intero organismo.
Va sottolineato che si tratta di un alimento ricco di grassi, sia saturi che monoinsaturi; tra questi ultimi il più rappresentato è l’acido oleico, un acido grasso della serie omega-9 dalle riconosciute proprietà antinfiammatorie (è quello che troviamo anche nell’olio di oliva). La varietà fondente apporta anche un’elevata quantità di minerali come il magnesio, il potassio, il rame, il ferro e alcune vitamine, tra cui la E – potente antiossidante e immunostimolante – e quel gruppo B – essenziali a livello energetico e per il sistema nervoso.
Troviamo poi anche la teobromina, un alcaloide dal blando effetto cardiotonico e rilassante, che contrasta l’eccessiva stimolazione data dalla presenza di caffeina, contenuta soprattutto nel cioccolato fondente.
Ma quello che regala al cioccolato le sue virtù migliori sono i flavonoidi – una tipologia di polifenoli, composti chimici dalle spiccate proprietà antiossidanti – utili, ad esempio, nella prevenzione della sindrome metabolica, delle patologie neoplastiche e del deterioramento cognitivo.
Controindicazioni
Purtroppo, come la maggior parte degli alimenti, anche il cioccolato ha i suoi lati negativi, vediamone i principali.
– Il contenuto di sostanze psicoattive, quali caffeina e teobromina, sostanze nervine che sarebbe meglio limitare in caso di insonnia, tachicardia, in gravidanza e nell’allattamento.
– La presenza di zuccheri ed eventuali edulcoranti, che può essere problematica soprattutto nei soggetti diabetici e pre-diabetici.
– L’effetto vasodilatatore può peggiorare emicranie e cefalee.
– Stimolando il rilascio di istamina, va limitato in chi soffre di allergie alimentari, dermatiti atopiche e reflusso gastro-esofageo.
– Recenti studi hanno inoltre dimostrato che può aggravare uno stato di acne, soprattutto quello nella versione fondente.
– Sempre per quanto riguarda il cioccolato fondente, si è notato che più aumenta la percentuale di cacao, più è soggetto a contaminazione da metalli pesanti come cadmio e piombo, sostanze che, se assunte in quantità elevate, possono causare danni alla salute. Sono le stesse fave di cacao ad accumulare questi elementi, che sono naturalmente presenti nell’ambiente; pertanto, anche la scelta di un prodotto biologico non ne assicura l’assenza.
In ogni caso, il problema si pone solo per chi ne assume grandi quantità, mentre chi ne fa un uso moderato, nelle quantità raccomandate (circa 30 grammi al giorno), non ha nulla da temere: per limitare l’assunzione di queste sostanze basta non abbuffarsi e variare la propria alimentazione.
In conclusione, possiamo dire che i benefici superano di gran lunga le controindicazioni e mangiare un po’ di cioccolato anche ogni giorno porta sicuramente beneficio, sia al corpo che alla mente.
#scienza #medicina #nutrizione #cacao #cioccolato