All’incontro hanno preso parte Matteo Rancan, commissario della Lega Emilia, Simone Dall’Orto, sindaco di Traversetolo, i consiglieri regionali Fabio Rainieri e Emiliano Occhi, Lino Franzini, presidente del Comitato per la Diga di Vetto, il senatore Maurizio Campari, candidato nel Collegio plurinominale e Laura Cavandoli, candidata Collegio Uninominale della Camera. Erano presenti numerosi amministratori ed eletti della provincia di Parma e di Reggio Emilia.
Dopo aver ribadito l’importanza dell’opera e sottolineato i rischi per l’economia e l’ecosistema del territorio causato dalle crisi idriche, il sindaco Dall’Orto ha espresso la necessità di “agire per dare concretezza a un sogno che sarebbe la salvezza economica, agricola, energetica e di indotto per tutto il territorio”.
Per Matteo Rancan, le dighe e gli invasi servono e sono da fare, senza perdere altro tempo. Chi si oppone è contro lo sviluppo: “è un’opera vitale, che il territorio attende da decenni, frenata da ottusità ideologiche e convenienze politiche, a partire dalla Regione Emilia-Romagna”.
“I cambiamenti climatici – ha spiegato Lino Franzini – non permettono più di soprassedere: abbiamo mesi di siccità e piogge torrentizie che causano danni: gli invasi in montagna sono l’unica risposta per risolvere entrambi i problemi. La Diga di Vetto già nel 1987 fu definita dal ministro dell’Agricoltura ‘urgente e indifferibile’, eppure non c’è ancora. Esiste un progetto esecutivo, approvato da tutti i ministeri: chi vuole ripartire da capo con un nuovo progetto di fattibilità, di fatto vuole uccidere l’opera. Le dighe si fanno ovunque nel mondo tranne che in Emilia, dove ci sono interessi che non consentono di farle”.
Maurizio Campari ha spiegato che la linea della Lega su questa e altre infrastrutture è sempre stata molto chiara ed è stata portata avanti sia a Roma che in Regione. Purtroppo abbiamo a che fare con il ‘Partito del No a tutto’. La crisi idrica va a colpire tutto il sistema economico e ambientale del nostro territorio, la diga di Vetto, come quella di Armorano, è vitale non solo per la nostra agricoltura, ma anche per il livello e l’ecosistema del Po, per ridurre il cuneo salino e per produrre energia per un territorio molto vasto”.
Fabio Rainieri ha ironizzato sul fatto che “in campagna elettorale tutti, anche i partiti che governano la regione, sono a favore della diga di Vetto, poi però vincono i ricatti e l’ostruzionismo ideologico e si trova sempre una scusa per non andare avanti. Il presidente Bonaccini, se volesse, potrebbe sbloccare la situazione in poco tempo: potrebbe nominarsi commissario per la Diga, così come ha fatto per il rigassificatore: in questo modo a Genova in due anni hanno rifatto il ponte Morandi. Se ha paura di non avere i voti dei suoi alleati, non si deve preoccupare, perché la Lega su questa partita ci sarebbe”.
Secondo Emiliano Occhi, per essere la seconda manifattura europea, l’Italia è ancora troppo lenta nelle infrastrutture perché “ci sono resistenze a livello politico e istituzionale. Ogni anno dal 2013 il Paese subisce danni per 3 miliardi di euro dai danni per il dissesto idrogeologico. E la nostra è la regione più colpita. Realizzare gli invasi è una necessità”.
In conclusione Laura Cavandoli, deputata della Lega, candidata del Centrodestra nel Collegio Uninominale ha detto: “La politica deve essere governata dalla concretezza, non dal pregiudizio ideologico. La Lega è da sempre in prima linea su questa e altre infrastrutture vitali per il nostro territorio. La crisi idrica di queste settimane sarebbe stata molto meno grave per il nostro territorio potendo contare sull’invaso di Vetto”.
Elena Murelli, candidata nel collegio Uninominale del Senato, impossibilitata a partecipare, ha fatto giungere un messaggio di condivisione delle posizioni espresse.