Il tycoon ha ben salde in mano le redini della trattativa per la pace tra Russia e Ucraina e va avanti deciso. Lo zar, dal canto suo, non cede e gli spazi di manovra a disposizione della diplomazia internazionale restano esigui.
Putin lo dice da sempre: o accordi appropriati o niente tregua.
Dopo la telefonata, il Presidente americano, entusiasta, ha pubblicato sul suo social Truth una serie di post che trasudano speranza. La strada, secondo lui, è tracciata.
D’altronde la riammissione dell’orso russo nel sistema economico globale produrrebbe enormi opportunità e vantaggi per Mosca, mentre Kiev potrebbe finalmente dare avvio alla ricostruzione del proprio paese.
Putin, pur consapevole delle importanti opportunità che ha davanti, smorza i facili ottimismi. Ringrazia Trump per la ripresa delle trattative e si dice pronto a lavorare con lui, ma, al contempo, ribadisce la necessità di definire un “MEMORANDUM” che, attraverso negoziati lunghi e minuziosi, affronti alla radice le vere cause del conflitto. La fine delle ostilità dipende esclusivamente dalla loro individuazione e rimozione.
E la UE?
Più che marginale e/o assente, appare ostile ai negoziati.
Alcuni leader europei (i cosiddetti “volenterosi”) sembrano remare contro, ossessionati dalla ricerca spasmodica di pacchetti di sanzioni sempre più stringenti, da adottare contro la Russia.
Al contrario, un ruolo chiave e decisivo potrebbe assumerlo la Santa Sede.
Il neo eletto Papa Leone XIV, al telefono con la nostra Premier Giorgia Meloni, si è subito dato disponibile ad ospitare prossimi colloqui di pace.
“Una telefonata allunga la vita!” recitava la nostra cara “vecchia” SIP (poi Telecom Italia) in un suo famoso slogan pubblicitario di fine anni ’90.
Quella c’è stata.
Se riuscirà ad allungare la vita anche ad uno solo dei cittadini martoriati dall’assurdo conflitto, va già bene così.
Gianfranco Colella
Vignettista – Autore di SatiLeaks (per quotidianoweb.it 23 maggio 2025)
