Di Lamberto Colla Parma, 2 febbraio 2025 – D’altronde Elon Musk è stato etichettato come fascista, oggi che sostiene Donald Trump, quando la sinistra e i DEM avrebbero più propriamente chiamarlo “traditore”, alla pari degli altri miliardari della silicon valley, impegnati a sostenere Biden nella precedenti elezioni. Anzi, come ha ricordato il corrispondente dagli USA Federico Rampini, che non può dirsi di destra, la Kamala Harris fu una scoperta di Elon Musk.
Ma oggi è tutto cambiato! Trump, quello che ha dichiarato di alienare la filosofia woke, di ripristinare i due generi, di far chiarezza sul periodo oscuro della pandemia e che vuol porre rimedio alla guerra in Ucraina fortemente voluta dagli statunitensi come limpidamente dichiarato da Robert Kennedy Jr. e infine, ha tutta l’intenzione di dare una “raddrizzata” alla politica e alla influenza della OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità” così come pure alla demenziale politica GREEN che tanti danni sta producendo alle economie occidentali.
Siamo praticamente certi che se la medesima operazione fosse stata siglata da Biden o Obama o altro DEM, sarebbe stata esaltata come una chiara e limpida operazione di rimpatrio di delinquenti comuni che si erano introdotti illegalmente nel territorio a stelle e strisce.
Ma un fascistone come il Tycoon non poteva che scatenare una deportazione, dopo una dura e repressiva azione di rastrellamento. Già perché a precedere una deportazione c’è sempre, sin dai tempi delle leggi razziali del “ventennio”, un “rastrellamento”.
Il “rastrellamento” invece, altro non è che la cattura di delinquenti irregolari che già avevano compiuto atti criminali e guarda caso, nelle immagini televisive i deportati erano tutti “maschi”, nessuna badante o madre di famiglia pronta a strapparsi le vesti pur di integrarsi.
Una generale, diffusa e sconcertante, quanto inqualificabile, manipolazione vera e propria del significato delle parole, atte a trarre in inganno i lettori. In sintesi un atteggiamento oltremodo offensivo verso gli ebrei, che di rastrellamenti e deportazioni se ne intendono, e delle sofferenze e umiliazioni dei padri e nonni, ne rimarrà traccia nella memoria genetica per molte generazioni a venire.
Un inganno dovuto a una cattiva e “volontaria” traduzione dall’inglese di “deportation” che, tradotto in italiano, corrisponde a «rimpatrio, espulsione», NON certamentea “deportazione”.
A una settimana di distanza, invece, ancora i giornali perseverano a chiamare deportazione una operazione di sicurezza interna che è stata approvata dal congresso americano con il voto di molti oppositori DEM a conferma della corretta interpretazione delle volontà del popolo di cui Trump si vuole fare interprete e da cui ha avuto ampio sostegno, compreso le comunità latine e afro americane.
Ma quel che è ancor più buffo, Trump emula la Giorgia nazionale con l’istituzione di un “centro di detenzione a Guantanamo Bay per trattenere fino a 30mila migranti che sono entrati illegalmente negli Stati Uniti”. E qui i nostri magistrati e gli oppositori rosicheranno ancor più per la lungimiranza meloniana e la ormai chiara stima che da oltreoceano Le riservano. Tant’è che le trappole al Governo ormai non si contano più.
“Il presidente Donald Trump – informa infatti ITALPRESS – ha firmato il Laken Riley Act come prima legge della sua nuova amministrazione, legata sostanzialmente alla detenzione e alla potenziale deportazione di persone presenti illegalmente nel territorio statunitense che risultano accusate di furto e crimini violenti prima di una condanna effettiva. Nello specifico si tratta di un provvedimento approvato rapidamente dal Congresso a maggioranza repubblicana, con un grande sostegno anche da parte dei democratici. I sostenitori dei diritti degli immigrati l’hanno definita una legge estrema anche in virtù delle numerose persone presenti nel Paese che sono state accusate per reati minori. Secondo Trump, che ha annunciato la legge nel corso di una conferenza alla Casa Bianca, la legge approvata rappresenta un primo passo verso un’ampia stretta sull’immigrazione illegale da parte della nuova amministrazione: “E’ una legge epocale quella che stiamo adottando oggi”, ha affermato Trump. Nel corso della conferenza Trump ha anche annunciato che la sua amministrazione si sta muovendo per l’apertura di un centro di detenzione a Guantanamo Bay per trattenere fino a 30mila migranti che sono entrati illegalmente negli Stati Uniti. La legge firmata dall’amministrazione Trump prende il nome da Laken Riley, uno studente di infermieristica di 22 anni della Georgia che è uscito per una corsa nel febbraio 2024 ed è stato ucciso da Jose Antonio Ibarra, un cittadino venezuelano presente illegalmente nel territorio statunitense. Dopo l’omicidio Ibarra è stato dichiarato colpevole e lo scorso novembre ed è stato condannato all’ergastolo senza possibilità di libertà vigilata. Accogliendo i legislatori e la famiglia di Riley nella Sala Est della Casa Bianca, Trump ha dichiarato che “il suo nome vivrà per sempre nelle leggi del nostro Paese”.
E’ opportuno che anche i governi europei e comunque l’Italia applichino una maggiore vigilanza sugli ingressi clandestini e si rafforzino le misure di sicurezza, modificando, questo esclusivamente per l’Italia, anche le norme di ingaggio delle nostre forze dell’ordine. Sarebbe oltremodo auspicabile che l’esercito venisse equiparato alle altre forze di polizia almeno nelle occasioni destinate alle operazioni di controllo del territorio. Forse non tutti sanno che i militari dell’esercito non hanno l’autorità per l’arresto tant’è che, per questa ragione, devono essere sempre accompagnati da polizia, carabinieri o altre forze di sicurezza, riducendo enormemente l’efficacia dell’intervento di tutte le forze in campo.
Ma, e un ma c’è sempre, i nostri cari sinistri di controgoverno, perseverano a sostenere che l’insicurezza sia solo una percezione. Forse cambieranno opinione quando essi stessi saranno oggetto di crimini, quando una delle loro figlie sarà stuprata in un sottoscala o il nipotino accoltellato nel cortile di una scuola o la moglie ferita per essere derubata dell’anello di fidanzamento.
Le “risorse” di boldriniana memoria stanno facendo incazzare anche coloro che si sono, a fatica ma con grande determinazione e onestà, integrati e ora non vorrebbero essere assimilati a questi delinquenti. L’onesto, come il criminale, non è un colore della pelle ma una attitudine e una volontà civica di appartenere a un territorio con tradizioni diverse dalle originali ma liberi di esercitare le proprie nel rispetto delle leggi del paese ospitante.
Infine, se non si mettono sotto legittima protezione gli agenti di polizia e di sicurezza in genere, ben presto l’ultimo muro difensivo delle genti verrà meno e allora i cittadini arriveranno a difendersi da soli e il CAOS esploderà in ogni quartiere.
E’ questo quello che vogliono? Non ci sarebbe da stupirsi se così fosse!
(Vignette di Romolo Buldrini l’Aquila)
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Rampini su Musk e trump LA7
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