ALLERTA! Prodotto manomesso

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Conad lancia l’allarme: non si deve assolutamente consumare e deve essere restituito al punto vendita per sostituirlo. Il sospetto è che alcuni vasetti di marmellata siano stati in qualche modo manomessi e per questo devono essere ritirati dalla vendita. Ci troviamo a San Giovanni di Fassa, in provincia di Trento. Presso un supermercato Conad è scattato l’allarme per una possibile manomissione di alcuni vasetti di marmellata di un noto marchio.

La risposta è stata immediata. L’avviso per i cittadini recita “Chiunque avesse acquistato marmellata a marchio Zuegg di qualsiasi gusto e grammatura nelle ultime 48 ore è pregato di non consumarlo e riportalo al punto vendita per la sostituzione“. Il ritiro dei vasetti, dunque, è avvenuto immediatamente dopo l’amara scoperta. Ora si attendono tutti i cittadini nello store per sostituire i prodotti incriminati. Nel frattempo la magistratura indaga sulla vicenda.

Una segnalazione relativa ad una manomissione di alcuni vasetti di marmellata è arrivata all’azienda Zuegg che ha immediatamente sporto denuncia alle Autorità competenti. “La tutela verso i consumatori è obiettivo primario e, di conseguenza, l’allarme è scattato subito. Non è la prima volta che viene segnalata una manomissione. Era già capitato in precedenza alla catena di distribuzione del gruppo Dao”, comunica Zuegg. Di conseguenza, il ritiro dei prodotti si è reso necessario in tutti i punti vendita della catena. L’azienda multinazionale con sede a Verona, poi, esclude che la manomissione sia avvenuta durante le fasi di produzione e distribuzione e che riguardi specifici lotti. Zuegg si dichiara parte lesa al pari dei consumatori e sta agendo in linea con le Autorità competenti per risolvere la spinosa questione. Nel frattempo, ha comunicato il numero verde che i cittadini possono contattare per ricevere le informazioni del caso.

Il contatto è 800 552970.  

Chiunque avesse marmellata a marchio Zuegg di qualsiasi gusto e grammatura nelle ultime 48 ore, raccomanda Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non deve consumarla e, anzi, è invitato a rendere il prodotto al punto vendita.

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