Il Consorzio di Bonifica celebra i primi 90 anni della diga di Mignano insieme alla scuola elementare di Cortemaggiore

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PRESIDENTE DEL CONSORZIO DI BONIFICA DI PIACENZA, LUIGI BISI

“A 90 anni dall’inaugurazione e dell’entrata in funzione della diga di Mignano, l’opera continua ad essere strategica per la Val d’Arda. È una delle due dighe irrigue della nostra Regione.  Costruita per trattenere acqua utile all’agricoltura, contribuisce anche alla sicurezza idraulica dei territori di valle e approvvigiona risorsa per le famiglie di 7 comuni. Negli anni è diventata un simbolo della valle di cui è a monte e per questo è anche utilizzata come luogo di eventi ludici e sportivi. A celebrare con noi questo giorno speciale, due classi della scuola primaria di Cortemaggiore che hanno intrapreso un percorso didattico fatto di incontri in classe e lavori di gruppo premiati oggi per aver vinto la fase provinciale del concorso indetto dalla nostra associazione regionale ANBI ER. A loro vanno i miei complimenti con l’augurio che mantengano l’entusiasmo e la curiosità che li ha portati a realizzare due progetti così ben fatti. Un ringraziamento alle insegnanti che hanno guidato gli studenti in questi mesi di lavoro insieme”.

SCUOLA PRIMARIA DI CORTEMAGGIORE (Istituto Comprensivo “Terre del Magnifico”)

La classe 3a Alfa ha realizzato un video intitolato “Un paesaggio d’acqua. Alla scoperta della diga di Mignano” composto da un collage di disegni, accompagnati da una musica, che raccontano sottoforma di storia cos’è una diga e quali funzioni assolve. A loro il primo premio sia provinciale sia regionale della sezione video di montagna.

La classe 3a Beta ha realizzato un video intitolato “Il paesaggio d’acqua che vorrei” composto da un collage di disegni rappresentativi del paesaggio dei loro desideri in cui giocare e stare insieme alla famiglia e agli amici. A loro il primo premio sia provinciale sia regionale della sezione video di pianura.

“SETTIMANA DELLA BONIFICA E DELL’IRRIGAZIONE” E “Dam Day”

Questa giornata rientra sia nella “Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione” sia nel “Dam Day”.

La “Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione” (18 – 26 maggio) è un’importante celebrazione dedicata alla tutela e alla gestione sostenibile delle risorse idriche in Italia e rappresenta un momento fondamentale per riflettere sulle sfide legate alla gestione dell’acqua e per promuovere soluzioni innovative e sostenibili per il futuro del nostro Paese. Durante il periodo i Consorzi di bonifica di tutta Italia promuovono iniziative per sensibilizzare sul tema attraverso visite guidate, workshop e attività sul campo. L’edizione 2024 è intitolata “L’acqua ci nutre e ci dà la vita”.

Il “Dam Day” (24 maggio – 1° giugno) è un’iniziativa di ITCOLD (Comitato Italiano Grandi Dighe, associazione nazionale composta da enti gestori di dighe e professionisti del settore), European Regional Club (EurCOLD) e ICOLD (la Commissione Internazionale Grandi Dighe), avviata per far conoscere la realtà delle dighe ai cittadini e alle nuove generazioni.

FUNZIONI E STRUTTURA DELLA DIGA DI MIGNANO

La diga di Mignano sbarra il torrente Arda, ha scopo irriguo, di difesa, idropotabile e di valorizzazione turistica. Secondo quella che è la regola aurea, durante un evento di piena, la portata scaricata verso valle non deve mai superare quella in entrata in diga. Anzi, in molti casi, il volume trattenuto in diga è appositamente maggiore per contribuire a evitare – o quanto meno ad alleggerire – situazioni di criticità a valle, tenendo conto di affrontare avversità climatiche che negli ultimi anni sono sempre più repentine, improvvise e spesso imprevedibili al punto tale che vanno oltre alle capacità di reazione delle opere e del territorio. In ogni caso, non si provoca nell’alveo di valle del torrente (Arda in questo caso) una piena peggiore di quella naturale e che si avrebbe senza la diga. Il volume di acqua trattenuto durante l’evento di piena (dato dalla differenza tra i volumi di acqua in entrata e in uscita) è chiamato “di laminazione”. Termine spesso citato quando si parla di difesa idraulica. 

La diga è del tipo a gravità massiccia ad andamento planimetrico arcuato (arco di cerchio con raggio di 500 m) ed è alta 64 metri. Attualmente 9,8 milioni di metri cubi, è il massimo volume autorizzato e a cui si può arrivare per il riempimento della diga.

STORIA DELLA DIGA DI MIGNANO

La diga di Mignano è stata inaugurata il 24 maggio del 1934. Dopo decenni di operatività al massimo livello, negli anni ‘69-’70, il suo utilizzo ha subìto delle limitazioni da parte dell’allora Genio Civile per l’inadeguatezza della capacità di deflusso del torrente Arda nel tratto vallivo. Negli anni Ottanta del secolo scorso sono subentrati ulteriori limiti di invaso dovuti alla necessità di adeguare la diga alla normativa vigente. Si sono resi dunque necessari significativi lavori di ristrutturazione, iniziati negli anni Novanta e terminati pochi anni fa (finanziati dal Ministero dell’Agricoltura), al termine dei quali è partita, da parte del Consorzio la procedura di collaudo per verificare il comportamento della diga; procedura diventata realtà grazie al significativo raggiungimento di un accordo fra le parti: i sindaci della vallata, la Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’Ufficio Tecnico per le dighe di Milano del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile della Regione Emilia Romagna, l’ex Servizio Area Affluenti Po della nostra Regione oggi Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, la Commissione di Collaudo e la Prefettura di Piacenza. Nel maggio 2018, secondo procedura, si è entrati nella fase di sfioro controllato con il raggiungimento della quota di 337,80 metri sul livello del mare (corrispondenti a circa 11 milioni e 400 mila metri cubi) a cui è seguito il mantenimento del livello e il successivo abbassamento graduale fino al ritorno a quota di 335,80 metri sul livello del mare. Il momento della tracimazione, tra tutti il più suggestivo, è stato vissuto con grande coinvolgimento da parte dei cittadini piacentini e delle autorità competenti; in centinaia, infatti, nei giorni dello sfioro, hanno deciso di raggiungere la diga per assistere personalmente a questa fase così importante e spettacolare. Anche dopo questo periodo, la Commissione di Collaudo (appositamente nominata dal Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti a cui spetta il controllo delle “grandi dighe”) ha continuato il monitoraggio del comportamento della diga fino alla sottoscrizione del Certificato di Collaudo dell’opera che ne attesta il funzionamento soddisfacente fino al raggiungimento della sua massima capacità. Documento siglato il 19 febbraio 2020.

Nonostante la storicità dell’opera la diga è stata costantemente manutenuta e gestita con un’efficienza che è moderna.

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