Di Andrea Caldart (quotidianoweb.it), 29 maggio 2022 – Questo il pensiero che arriva dal patron del Forum di Davos in corso in questi giorni, e che per sua ammissione, vuole “orientare l’opinione pubblica con uniche narrazioni”.
Probabilmente Schwab avrà preso spunto dalla narrazione televisiva unica che viviamo in Italia da tre mesi, sulla guerra in Ucraina, e da più fonti, pare che, proprio il 24 maggio 2022, abbia ospitato a casa sua, a Davos, Volodymyr Zelensky l’eccellenza attuale della capacità di narrazione.
Da piccolino come sarà cresciuto Klaus Schwab?
Era il 30 marzo del 1938 quando nacque a Ravensburg in Germania e, in quegli anni avere un padre della Gestapo, forse gli ha lasciato qualche segno altrimenti risulta davvero difficile comprendere come un uomo ambisca al Grande Reset dell’umanità.
Ed è molto sconcertante la sua perseveranza nell’obbiettivo che ancor oggi, lo racconta candidamente e apertamente anche nel nuovo libro: La grande narrazione (Franco Angeli) scritto con il ricercatore Thierry Malleret, appena arrivato nelle librerie.
Quel Klaus bimbo cresciuto nella Germania hitleriana non fa mistero dei suoi pensieri, anzi li distribuisce quasi gratis e li rende pubblici e, con estremo candore e semplicità li definisce “una chiamata all’azione collettiva e individuale”.
Lo sviluppo principale del libro lo si evidenzia nella prima pagina dove Schwab dice: “se vogliamo assicurare un futuro migliore all’umanità, il mondo deve essere più resiliente, più equo e più sostenibile”.
Forse un tomo per nuovi itineranti predicatori da strada? Forse una montagna di fuffa? Fatto sta che l’ideatore del grande reset, forse, non la racconta proprio tutta.
Spesso si orecchia di complotti, società segrete, progetti per riformare l’umanità, ma di sicuro anche all’evoluto Klaus diventano grande, 84 anni, si è accorto che della sua creatura, non tutti la pensano come lui vorrebbe e cioè, dovremmo essere noi futuri umani automi azionati a distanza, da un QR code e, con la capacità di subire in silenzio, senza lamentarsi.
Difficile che cotanta grazia di nuova teologia sia digerita semplicemente da tutti e, qualche avversario se l’è fatto e lo cita direttamente il Klaus nel suo libro e chi potrebbero essere mai questi?
Facile i populisti e i no vax. Infatti, di loro dice: “Il populismo tende a essere negativo per la sostenibilità: esiste una forte correlazione tra populismo e scetticismo climatico; il populismo porta al potere i demagoghi, che poi offrono soluzioni troppo semplificate a problemi complessi”.
E dei no vax afferma: “i potenti movimenti anti scienza prolungano la fase di lento declino della pandemia di Covid ostacolando sia la salute pubblica sia, in modo più sostanziale, la nostra capacità di andare avanti all’unisono”.
Ma andare avanti all’unisono su cosa? Cosa vuol dire lento declino del Covid, c’erano altre previsioni o situazioni preparate? Nuove pandemie, ci stanno provando? Nuove guerre, per favore anche no, ci basata la dose quotidiana della narrazione quotidiana a senso unico zelenskyana, mentre le altre nel mondo non hanno lo stesso riguardo.
E allora cosa vorrà dire tutto questo? Forse un nuovo messaggio ai governanti della terra, creare un nuovo incantesimo, che non sembri fatto con un pugno di ferro, ma dolce dolce, poco a poco facendo assuefare il popolo proprio come è accaduto per le regole sulla pandemia dove oggi, senza nessuna evidenza o studi scientifici, vediamo ancora gente da sola chiusa in macchina a 30 gradi, indossa la mascherina.
Il pensiero unico è proprio questo: uniformare, anzi manipolare le menti attraverso la demonizzazione di coloro che si oppongono a ragion veduta, vedi movimenti no vax e populisti, contro la massa che invece supinamente e apparentemente e indolore, esegue senza farsi domande sul “perché lo faccio”.
Contro la “grande narrazione” di Schwab e di vari filantropi o pseudo tali, abbiamo un’unica strada, ovvero di ritrovarci e creare un confronto reale e vero, ponendoci domande per individuare una strategia, dapprima per resistere e, successivamente, per ripartire attraverso i valori fondanti centrali della nostra umanità che ha come fulcro, la famiglia.
Molto probabilmente Schawb e il suo Forum vorrebbero rimodulare la libertà di pensiero, di opinione e di parola, promuovendo una censura da medioevo in nome di una fantomatica sicurezza del correttamente corretto, dove il corretto non si capisce perché sia corretto e soprattutto il perché lo dovrebbe stabilire un ristretto numero di soggetti.
Forse, i deliri di onnipotenza vanno, in qualche modo, frenati prima che diventino pericolosi per tutti.
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