La presenza crescente di TFA nei Vini

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Di Mario Vacca Parma, 25 aprile 2025 – Uno studio tedesco ha riscontrato la presenza crescente di TFA nei vini europei ed anche in quello Italiano a causa dell’utilizzo intensivo dei  pesticidi PFAS.

Secondo il rapporto di Pesticide Action Network dal titolo Message from the Bottle – The Rapid Rise of TFA Contamination Across the EU, sono stati riscontrati livelli circa 100 volte superiori a quelli medi misurati in precedenza, già elevati, nelle acque superficiali e potabili.

Dal 2010 in poi la concentrazione di acido trifluoroacetico (TFA) è aumentata in modo importante, e questo potrebbe costituire un rischio per la salute umana.

Lo studio di PAN ha esaminato 10 vini precedenti al 1988 e 39 recenti provenienti da 10 Paesi europei, Italia inclusa. In tutte le bottiglie è stata riscontrata la presenza del TFA. Per la precisione i ricercatori hanno registrato una concentrazione mediana di 110 microgrammi per litro (µg/l) e livelli di picco fino a 320 µg/l. Al contrario, nei vini più vecchi non ve ne è traccia.

Il TFA è un composto organofluorurato che può generarsi spontaneamente della degradazione atmosferica di refrigeranti a base di idrofluorocarburi o da quella ambientale di pesticidi contenenti PFAS. Una volta generato quest’acido può ricadere al suolo con la pioggia e/o accumularsi nel terreno e nelle acque, contaminando coltivazioni, tra cui le vigne, dove permangono per decenni. A livello ambientale è una sostanza persistente, mobile e difficile da degradare, per cui la sua presenza in alimenti è vista come un indicatore di contaminazione ambientale. Secondo uno studio dell’Agenzia tedesca per l’ambiente la loro fonte principale sono i pesticidi impiegati in agricoltura (76%), seguiti da quelli rilasciati con la pioggia e dagli impianti di trattamento delle acque reflue e dal letame.

Il TFA è stato considerato a lungo sostanzialmente innocuo dal punto di vista tossicologico sino ai risultati di uno studio del 2021commissionato dai produttori di pesticidi, che ha rivelato gravi malformazioni nei feti di coniglio legati a questo composto. Da allora, si sospetta che il TFA rappresenti un rischio anche per la salute riproduttiva umana.

Le analisi di PAN condotte sui vini hanno rivelato residui di 8 pesticidi e metaboliti di pesticidi nel 94% dei vini prodotti in modo convenzionale mentre un totale di 18 pesticidi è stato rilevato in tutte le bottiglie, compresi due fungicidi PFAS, fluopyram e fluopicolide. In particolare, 4 dei 5 vini biologici analizzati erano privi di residui di pesticidi rilevabili, ma tutti contenevano TFA.

Helmut Burtscher-Schaden, chimico ambientale della GLOBAL 2000 e promotore dello studio, descrive i risultati come “allarmanti sotto due aspetti”. Il primo è l‘elevata concentrazione rilevata, che fa pensare a un massiccio bioaccumulo di TFA nelle piante: “È probabile che ingeriamo una quantità di TFA significativamente superiore a quella ipotizzata in precedenza”. Ancora più preoccupante è il forte aumento della contaminazione dal 2010, “che indica i pesticidi PFAS come un fattore che contribuisce direttamente o indirettamente a spiegare gli alti livelli di TFA rilevati nelle colture”.

Per Salome Roynel, Policy Officer di PAN Europe: “I risultati sono un chiaro campanello d’allarme per l’UE. A metà maggio gli Stati membri dell’UE sono invitati a votare sulla proposta della Commissione di vietare il flutolanil, un pesticida PFAS che emette TFA. Ci auguriamo che comprendano che si tratta di un momento decisivo per il futuro della nostra acqua, del nostro cibo e, in ultima analisi, della nostra salute, e che votino a favore del suo divieto”.

La politica Italiana ed i produttori Italiani potrebbero attivarsi per dare un immediato riscontro allo studio nel tentativo di cambiare le modalità di intervento, migliorare i metodi produttivi e differenziarsi dai produttori europei ed extra-europei.

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La Bussola d’Impresa – Mario Vacca

“Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito la cultura aziendale ed ho potuto specializzarmi nel management dell’impresa e contestualmente ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni ricoprendo diverse attività sino al ruolo di vice presidente.

Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho accettato di fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.

Le competenze acquisite mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza in qualità di Manager al servizio delle aziende per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari efficientando il controllo di gestione e la finanza d’impresa.

Un iter professionale che mi ha consentito di sviluppare negli anni competenze in vari ambiti, dalla sfera Finanziaria, Amministrativa e Gestionale, alle dinamiche fiscali, passando attraverso esperienze di “start-up”, M&A e Turnaround, con un occhio vigile e sempre attento alla prevenzione del rischio d’impresa.

Un percorso arricchito da anni di esperienza nella gestione di Risorse Umane e Finanziarie, nella Contrattualistica, nella gestione dei rapporti diretti con Clienti e Fornitori, nella gestione delle dinamiche di Gruppo con soci e loro consulenti. 

Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di anticipare e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari delle attività.

Il mio agire è sempre stato caratterizzato da entusiasmo e passione in tutto quello che ho fatto e continuo a fare sia in ambito professionale che extra-professionale, sempre alla ricerca dell’innovazione e della differenziazione come caratteristica vincente.

La passione per la cultura mi ha portato ad iscrivermi all’Ordine dei Giornalisti ed a  scrivere articoli di economia pubblicati nella rubrica “La Bussola d’Impresa” edita dalla Gazzetta dell’Emilia ed a collaborare saltuariamente con altre testate.

La stessa passione mi porta a pianificare ed organizzare eventi non profit volti al raggiungimento di obiettivi filantropici legati  alla carità ed alla fratellanza anche attraverso  club ed associazioni locali. 

Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.

Il mio impegno è lavorare sodo con etica, lealtà ed armonia.”

Contatto Personale: mvacca@capri.it

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