Per il leader del Carroccio è stata una riconferma importante, anche se ha già promesso che sarà l’ultima volta per lui.
Diversi gli ospiti illustri: Elon Musk, Vannacci e soprattutto Marine Le Pen, che è intervenuta in collegamento da Parigi.
La leader del Rassemblement national, condannata in primo grado per appropriazione indebita di fondi pubblici e dichiarata ineleggibile per i prossimi 5 anni, richiamandosi a Martin Luther King, ha incoraggiato sé stessa e Matteo ad andare avanti nella lotta politica.
Un grazie particolare il capitano lo ha riservato all’amica (più che alleata) Giorgia Melonipresente all’evento con un video messaggio.
Salvini ha animato la platea per circa un’ora con i temi cari alla Lega: confini blindati e tolleranza zero verso l’immigrazione clandestina.
Ma non solo.
Ha ribadito anche il NO della Lega al riarmo, l’azzeramento del Green deal, la sospensione del patto di stabilità e, dulcis in fundo, ha evocato la “motosega di Milei” per sfrondare la burocrazia europea.
Il patos ha caratterizzato l’evento ed ha visto il suo culmine quando i delegati, all’unanimità, hanno rivolto a loro leader un caloroso invito a tornare al Viminale.
Salvini, pronto e a disposizione sia del partito che dell’Italia, è ben consapevole però che questo sarebbe uno dei nodi più duri da sciogliere in seno alla coalizione di governo, in particolare per FI che da sempre non nasconde la sua contrarietà.
I mal di pancia sarebbero tanti, dentro e fuori il governo.
L’esordio al Ministero dell’Interno al capitano è già costato un processo.
Il dazio da pagare per un eventuale suo ritorno? Chissà?!
Ad maiora!
Firenze, 8 aprile 2025 Gianfranco Colella Vignettista – Autore di SatiLeaks per Quotidianoweb.it

Meta descrizione: Il Congresso federale della Lega vorrebbe un ritorno di Salvini al Viminale. Quale potrebbe essere questa volta il dazio da pagare?
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