Di Giuseppe Storti Roma, 22 settembre 2024 – Non è soltanto un problema di percezione, ma a giudicare dai dati diffusi dal Viminale e divulgati dal Sole 24 ORE, è un fenomeno confermato dalle statistiche elaborate sulla scorta delle denunce presentate, dai malcapitati cittadini italiani che sono stati vittime dei reati.
D’altra parte, la cronaca di tutti i giorni proietta nelle nostre case, le notizie sempre più drammatiche di episodi di criminalità cosiddetta predatoria, spesso accompagnati da immagini cruenti, che fanno percepire la gravità che sta assumendo la situazione.
Ultimo in ordine di tempo, l’episodio della imprenditrice della Versilia, che dopo essere stata scippata, investe deliberatamente lo scippatore, passandogli letteralmente con le ruote della sua auto, più volte sul suo corpo già a terra, schiacciato contro una vetrina.
Dopo è seguito il solito stucchevole dibattito tra chi, e lo ha espresso sui social, ha dichiarato la propria approvazione all’azione della donna, con commenti davvero riprovevoli.
Non sono mancate, poi, le solite strumentalizzazioni della politica politicante, che pur di raccattare qualche consenso, dirama comunicati equivoci, che confondono l’opinione pubblica, scossa ed impaurita dalla morsa della criminalità, che quindi potrebbe convincersi che farsi giustizia da sé, sia la soluzione del problema.
Per non parlare poi degli assalti agli ospedali da parte di pazienti e familiari inferociti, che picchiano medici e sanitari, distruggendo attrezzature e suppellettili di presidi e strutture sanitarie. La politica non sembra rendersi conto della gravità del fenomeno che mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Ed in effetti gli stessi dati diffusi dal Ministero dell’Interno, elaborati in un recente focus dal quotidiano economico “Sole 24 ore”, fanno comprendere la reale entità della criminalità con una classifica che vede nei primi tre posti le città di Milano, Roma e Firenze.
Intanto salgono i reati denunciati: + 3.8% ed è la prima volte che accade dal lontano 2013.
Le città che loro malgrado sono ai primi tre posti della graduatoria degli indici di criminalità, sono riconosciute e conosciute come mete turistiche tra le più attrattive del Bel Paese.
Pertanto, detto record non depone a favore del nostro Paese, rispetto ai tantissimi turisti che vengono qui in Italia, per godere dello sterminato patrimonio culturale ed artistico, del buon cibo e di tante altre meraviglie che offrono dette città. Non certo per essere scippati o borseggiati: reati che più di altri subiscono i turisti sbarcati nel nostro Paese.
Ma anche la top ten delle città con più alto indice di criminalità registrato nel 2023 comprende tantissime mete turistiche.
I reati in aumento secondo le denunce presentate agli organi di polizia sono quelli violenti: omicidi, percosse, lesioni e rapine. Maglia nera con un aumento dei reati denunciati nel 2023 rispetto al 2022 del 3.8%, è il capoluogo della Lombardia.
Con ben 7000 segnalazioni ogni centomila abitanti nel 2023 Milano è anche terza per violenze sessuali, e quinta per reati connessi all’uso, ed alla vendita di droghe. Il rimedio è sempre lo stesso. Anche se rimane inascoltato dallo Stato.
C’è forte carenze di risorse. Polizia e Carabinieri sono in forte deficit di organici. Non parliamo neppure delle carenze della Polizia Locale, che ormai è una costante di ogni città italiana. Bisogna anche investire di più nella video-sorveglianza, che oltre a costituire una fonte di prova che favorisce le indagini in caso di commissione di reati, costituisce un utile deterrente.
Anche Roma: la città eterna balzata al secondo posto nella classifica, registra un cospicuo incremento delle denunce con un più 16.7% rispetto al 2019. Più 11% rispetto al 2022, per reati che più spaventano e colpiscono la gente comune: furti, reati predatori, spesso connessi all’uso della droga.
Reati commessi con violenza da criminali che non esitano a mettere a rischio l’incolumità dei malcapitati cittadini che subiscono gli effetti a volte letali di delinquenti senza scrupoli.
Anche Firenze, città d’arte di eccezionale rilevanza, registra un aumento delle rapine in strada, che denotano una crescita del 56% nel 2023, rispetto all’anno precedente.
È sempre per procurarsi la droga che si commettono gran parte dei reati. Le Amministrazioni comunali delle grandi città investite dai flussi turistici in costante crescita dopo la pandemia, non ce la fanno a garantire l’ordine pubblico con le sparute forze della Polizia Locale. Occorre l’intervento dello Stato, per frenare l’aumento dei reati registrati in base alle denunce.
Ecco, comunque, il seguito della classifica elaborata dal Sole 24 Ore, dal 4 al 10 posto. Rimini (4), Torino (5), Bologna (6), Prato (7), Imperia (8)e Livorno (10), Napoli (12), invece, cede il posto a Venezia (9) tra le prime dieci province per numero di reati registrati nel 2023.
I reati consumati con violenza sono anche facilitati dalla grande circolazione di armi di offesa: pistole, coltelli.
In particolare, il possesso di coltelli appare in costante aumento tra i giovani che nel fine settimane frequentano le zone più gettonate della movida delle grandi città.
Oltre alla repressione dei fenomeni malavitosi, occorre investire nelle politiche sociali e sanitarie, cercando di evitare che sempre più giovani cadano nell’abisso della droga e dell’alcol.
Ma quali sono le città più sicure del nostro Paese?
Ce lo indica sempre la classifica elaborata dal Sole 24 ore. Eccole: le province di Oristano, Potenza e Treviso risultano essere le più sicure d’Italia, tant’è vero che sono posizionate in fondo alla classifica.
L’indice di criminalità è consultabile sul sito internet del Sole 24 Ore. I dati inseriti sono ricompresi nel periodo compreso tra il 2018 e il 2023.
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