Un Mondo che ci appartiene

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Dell’impiego dei pesticidi convenzionali sono note da tempo, nel 2018, nei soli vigneti californiani, ne sono state distribuiti quasi 14.000 tonnellate, su oltre 250.000 ettari, in uno stato in cui l’estensione complessiva dei terreni vitati arriva a poco più di 360.000; in pratica il 70 per cento del totale.

Ho deciso di aprire con questa affermazione per fare capire come sia sostanziale la differenza fra ciò che fa parte del quotidiano e da ciò che deve cambiare radicalmente.

La fonte è il Dipartimento della California per la Regolamentazione dei Pesticidi, in cerca, come molti produttori, di soluzioni alternative, per un mercato che da solo vale 300 miliardi di dollari. Quella più innovativa, ad oggi, sembra essere quella di utilizzare prodotti capaci di arricchire il microbioma, cioè – in termini essenziali – la comunità microbica alla base del micro-ecosistema in cui vive la pianta. Creati dalla Resonant Technology di Mill Valley, dovrebbero fare da sostentamento alle viti per indurle ad irrobustirsi, migliorandone lo stato di salute e dunque la resistenza alle malattie.

Franco Bastias, capo agronomo del Domaine Bousquet a Mendoza (Argentina), invece, conta molto sulle spruzzatrici ad aria, macchine originariamente destinate all’irrorazione di rame e zolfo, che in questo caso si limitano, come un enorme phon, a soffiare via l’acqua dalla chioma, rimuovendo l’umidità in eccesso.

I metodi di Simonit & Sirch sono sicuramente tra i più rispettati e seguiti. La loro ricerca verso una tecnica di potatura maggiormente rispettosa della crescita organica della pianta, che non ne ostacolasse il flusso linfatico, è ormai diffusa in quindici nazioni.

In Trentino la cantina Endrizzi, ad esempio, ha deciso di costruire nidi (circa 20 ogni ettaro, un migliaio in tutto) per attirare “cince, codirossi, passeri, pettirossi, upupe e pipistrelli“, utili a combattere insetti come la tignola della vite e la cicalina. Una soluzione simile è quella della portoghese Herdade do Esporao, in Alentejo: siepi di “rosa canina, caprifoglio, mora, viburno, melograno, alloro, ciliegio canino, alaterno e sambuco” per creare corridoi ecologici all’interno del vigneto. Una volta piantati diventano “ottimi siti di nidificazione per gli uccelli, accolgono insetti utili e riducono l’impatto dei venti secchi e aggressivi dell’estate“.

Sempre a tema entomologico, la Crown Point di Santa Barbara, attraverso una società chiamata Associates Insectary, diffonde tramite droni insetti dei generi Cryptolaemus e Anagyrus, che si nutrono di antagonisti nocivi.

Forse non sarà la soluzione, però ben vengano la sperimentazione, lo studio e la ricerca ma sopratutto l’azzardo che devono sempre avere come motivazione principale quella di non invadere il territorio che ci circonda. E’ l’unico che ci accompagnerà per tutta la nostra vita e perché farà da cornice alla vita dei nostri figli.

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