“Cereali e dintorni”. Pochi spazi per discendere

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Di Mario Boggini e Virgilio Milano, 27 giugno 2024  –

 Si legge notte tempo che di merce nel mondo non ne manca, anche se personalmente credo che il mercato con queste quotazioni sia più o meno sul fondo. Tutti i comparti cereali e derivati industriali sono ipervenduti, fatto salvo il comparto soya per via della famosa tassa green che congela le prenotazioni dall’Europa. 

Ma anche in questo caso non è da ritenere che il mercato abbia molto spazio a scendere anzi nel momento in cui si scioglierà l’enigma: “ci sarà da pagare questa benedetta/maledetta tassa” una parte potrebbe assorbirla il mercato per evitare un calo dei consumi e se la tassa non ci sarà si registrerà una immediata corsa all’acquisto con conseguente momentaneo rialzo..

Un paradosso di mercato potremmo invece viverlo noi, con l’orzo brutto e basso di peso, con le previsioni sul grano con presenza di Don a livelli sensibili, quindi vedere e vivere quanto segue: caccia all’orzo pesante dall’estero per migliorare il nostro, stessa cosa con il grano, che da molitorio in buona parte diventerà zootecnico di bassa qualità, appesantendo il mercato del mais.

Ma esistono delle variabili che possono far “impazzire” il mercato nazionale: la prima: il Don nel frumento e quindi anche nei cruscami, causerebbe problemi al mercato del consumo diretto.

La seconda: che la logistica camion e treno dall’Ucraina sta subendo molti ritardi, (ricordiamoci che c’è una guerra) quindi non è detto che il mais continui a perdere valore anche perché a giugno molti finiscono i contratti, e di mais nazionale “libero”  non ce n’è molto. Anzi sono settimane che si eseguono contratti con merce estera! Quindi si potrebbe anche vedere uno stop al calo del mais e una sua ripresa, dato che quest’anno ad agosto non lo avremo di certo e se sarà, a settembre, sarà dopo la metà.

Per il mondo dei biodigestori: esiste il problema matrici dato che anche i trinciati arriveranno tardi e gli erbai primaverili sono stati in termini di quantità e qualità scarsi. Quindi caccia a tutto e forse fra qualche settimana ci sarà anche il grano da destinare ad energia. Così come forse assisteremo ad un calo del valore dei soli cruscami e non in pari misura dei farinacci.

Lo scopriremo solo vivendo, ma comunque uomo avvisato mezzo salvato!

Indici Internazionali al 26 giugno 2024

L’indice dei noli b.d.y. è stabile a 1.926 punti, il petrolio wti è salito a circa 81 $ al barile, il cambio €$ gira a 1,06954 ore9.00

 (*) Noli – L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

(*) Noli – L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini – esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali – (per contatti +39 338 6067872) – Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl – Milano

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Intervista Boggini sulla situazione delle materie prime e delle conseguenze della Guerra in Ucraina:: https://www.ruminantia.it/ucraina-disponibilita-e-prezzi-delle-materie-prime-le-considerazioni-di-mario-boggini/

Vi segnaliamo 3 link interessanti https://youtu.be/dwj32baom5A  

YT – https://youtu.be/Gydsyq4BryM  

Ruminantia – https://www.ruminantia.it/la-tempesta-perfetta-del-mercato-delle-materie-prime-cosa-emeglio-fare-2/

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(*) Noli – L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini – esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali – (per contatti +39 338 6067872) – Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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