di Mario Boggini e Virgilio – Milano, 8 settembre 2021 – I prezzi rilevati alla chiusura del 7 settembre:
(tra parentesi le variazioni sulla seduta precedente in cent. di dollaro per Bushel per semi corn e grano in Dollari per tonnellata corta per la farina.) .
Ieri sera mercato al ribasso, ma mentre scriviamo il telematico, come si può osservare, è in leggera ripresa su tutto il fronte. I danni dell’Uragano rallentano l’uscita delle merci (trasformazione e carico) e questo farà aumentare un pochino gli stock, inoltre hanno preso a circolare delle stime pre USDA (in calendario per il 10/09):
PREVISIONI DEGLI ANALISTI DELL’USDA DI VENERDI’ 10/9 – ( in milioni di tons e la cifra tra parentesi è quella dell’USDA di agosto)
Se confermate, si aprirebbe uno spiraglio di ribasso sul corn/mais e sui semi di soia.
Da segnalare il calo indice dei noli B.D.Y sceso a 3.707 punti, il petrolio wti gira a circa 69 dollari al barile, e il cambio gira a 1,18834 ore 8,37.
Inoltre, dalla Cina arrivano notizie che, se confermate, potrebbero far allentare la pressione di acquisto; pare infatti che il consumi zootecnici, risentendo anch’essi dei rincari stiano calando, così come i margini industriali di trasformazione del settore agroalimentare e zootecnico siano in ridimensionamento (notizie Agricensus).
Venendo invece nel nostro mercato vi segnalo una scarsità di rivendite sul mercato dei proteici per un possibile ritardo di arrivi e quindi le messe a disposizione delle merci stanno scivolando nei tempi massimi contrattuali, questo giustifica anche l’invariato registrato ieri sulla Piazza di Milano per le farine di soya.
Per i cereali si segnala il rallentamento del rialzo del grano tenero e infatti l’invariato di ieri su Milano dopo settimane di segno più è quasi da leggersi come un segno “meno1”, la frenata della fuga dell’orzo, e il calo del mais nazionale che sta entrando nel pieno del raccolto. Qui però è necessario un distinguo: è solo il mais nazionale che cala in quanto l’estero non risente ancora del nuovo raccolto, e tutti sono arrivati corti di merce estera. Inoltre, venerdì alla Borsa di Vienna era noto a tutti che quest’anno il nostro mais ha maggiori problemi sanitari, ma pare che questo sia previsto anche in alcune parti dell’Est; quindi, il mercato sui futuri ha registrato un deciso stop e conseguente rialzo prudenziale.
“Mi voglio dilungare sul mais – commenta Mario Boggini- in quanto questo momento di mercato è delicato e disturbato perché da un lato i cerealisti stanno tentando di tenere le posizioni, dall’altro il commercio e gli essiccatori non acquistano, se non concludono accordi, aspettando il ribasso in corso che potrà continuare ancora (si stima un punto forte di resistenza per il mais a 230€) e ancora molta massa che andava a pastone sta scivolando a granella, così come è successo per i trinciati. Questo perché a fronte di alte quotazioni del secco il mercato del verde si è inceppato. Insomma, una situazione intricata di difficile chiarimento, ecco perché quando mi chiedono cosa fare per il mais, rispondo: “c’è troppa confusione sul mercato.
Una cosa è certa il mais secco a 180€ non lo vedremo di certo, ed ora più che mai è necessario DIVIDERE il
mercato in due parti nette e distinte “il pronto” in depressione di valori e “il medio-lungo” termine dove il mercato sarà più tenuto a meno di eventi ad oggi ignoti. “
INDICI INTERNAZIONALI 8 SETTEMBRE 2021
L’indice dei noli B.D.Y è sceso a 3.707 punti, (premi/noli in aumento) il petrolio wti gira a circa 69 dollari al barile, e il cambio gira a 1,18834 ore 8,37