Di Lamberto Colla Parma, 6 luglio 2025 – Siamo alla pazzia totale. A forza di ripetere che fa caldo in modo insopportabile, tutti si sentono minacciati di morte. Ed ecco la nuova narrazione della causa di morti per calura. La signora 53enne malata di cuore che purtroppo è deceduta per il caldo, fa pendant con la signora modenese di 102 anni che morì di covid in piena pandemia. L’apice è stato raggiunto con la domanda posta al comandante dei Vigili del Fuoco intervenuti per il collasso dell’insegna al 197esimo metro del grattacelo “Generali” di Milano, se una causa potesse essere il gran caldo. Se così fosse a rischio sarebbero anche le nostre autostrade. 37 gradi non è la temperatura degli alti forni che superano i 1.000 gradi C°.
Stranamente, con questo gran caldo, non si registrano più casi di giovani extracomunitari o altri nostrani in evidente disagio sociale e impiegati nei campi del SUD come del NORD, perire di caldo e fatica. Probabilmente si è esaurito il problema (difficile ndr) più facile è l’esaurimento della moda dell’immigrato schiavizzato e poi deceduto sotto il sole, forse grazie a Sumahoro & C.
La storia del cambiamento climatico, sono cosciente di essere controcorrente, è una gran fake, costruita per creare emergenza, paura e quindi piegare tutti all’ideologia Green Deal. I giornali e telegiornali di tutto il mondo all’unisono dichiarano che in quel luogo la temperatura è la più alta del mondo e di sempre, e così in ogni angola, in contemporanea.
Prima di entrare nel merito pongo alcune domande:
– Annibale con i suoi elefanti sarebbe arrivato in Italia attraversando le Alpi se fossero state coperte da ghiacciai?
- Le autovetture euro 5 e precedenti che vi hanno obbligato a cambiare dove sono finite? A parte quelle rottamate grazie ai pochi incentivi, tutte le altre sono finite in Africa e all’Est proseguendo nella loro vita inquinante.
- La CO” è o non è elemento indispensabile per il processo clorofilliano e la vita delle piante della intera umanità?
- La CO2 è o non è uno dei gas di protezione dai raggi solari per mantenere una temperatura utile alla vita sulla terra insieme a metano, i cosiddetti gas effetto serra?
Non è che per caso che il cambiamento climatico temprano, sia dovuto a fattori molto diversi da quelli indicati dalla piccola “Greta” e i suoi adepti, ben più ascoltati degli scienziati veri, come l’inventore della Climatologia, il professor Franco Prodi, i quali sostengono, dati alla mano, che solo il 5% del danno climatico è in carico all’uomo e alle sue attività.
Che una certa influenza l’abbia lo spostamento dell’asse terrestre con conseguente disequilibrio delle masse d’aria fredda e calda che vanno a scontrarsi e a provocare tornadi e alluvioni in aree in presenza indenni?
Può essere che i cicli climatici siano ben più ricorrenti e di maggiore ampiezza della vita media degli umani?
Può essere che i soliti interessi di pochi siano alla base di questa politica promozionale della crisi climatica a causa dell’uomo, tanto da far sentire in colpa gli umani al punto da sacrificare le proprie libertà di movimento e economiche per cambiare auto ancora ben funzionanti con macchine elettriche, come quelle che usavate da bambini, ma a un costo spropositato e una autonomia ridicola.

Il paradosso si è raggiunto con la ipotesi di una start up “made in Bill Gates” (da Forbes 2023) che suggerirebbe di abbattere gli alberi e seppellirli per ridurre la CO2: “…Ma tagliare legna nell’oscurità non è la parte più intrigante dei programmi di Kodama, che ha raccolto 6,6 milioni di dollari di finanziamenti dalla Breakthrough Energy di Bill Gates e da altri. Dopo avere tagliato gli alberi, Jenkins vuole seppellirli per contribuire a rallentare il cambiamento climatico e raccogliere compensazioni di carbonio che potrà poi vendere (e forse, un giorno, anche crediti d’imposta)” (da Forbes).
Cerchiamo un po’ di riassumere i principali e più incisivi argomenti che insistono sui cambiamenti climatici che, vogliamo ricordare, sono ciclici e coinvolgono ampi archi temporali.
- Le eruzioni vulcaniche mettono grandi quantità di gas e CO2 in atmosfera, tanto da modificare il clima nel breve e nel lungo periodo. Potremmo mai obbligare i vulcani a eruttare a “targhe alterne”?
- I Cicli di Milanković. Sono cicli che descrivono variazioni periodiche dell’inclinazione dell’asse terrestre e della processione assiale. Queste variazioni influenzano la distribuzione e l’intensità della luce solare provocando variazioni climatiche come le ere glaciali e interglaciali. Difficile togliere i pedali a questi cicli!
- Le variazioni solari. L’energia che la terra riceve dal sole può variare a causa di cicli solari e altre variazioni nella luminosità solare. Nonostante siano generalmente piccole variazioni, queste hanno anch’esse incidenza sul clima terrestre. E al “sole” non si comanda.
- I cambiamenti nella circolazione oceanica. Le correnti oceaniche distribuiscono il calore intorno al pianeta I cambiamenti possono influenzare il clima su grande scala in archi temporali di decenni e millenni. Sarà fattibile un “Super Mose” per attenuare gli effetti?
Da Franco Prodi (intervista), inventore della climatologia mondiale, a Antonino Zichichi, e lo stesso Carlo Rubia, solo per citare alcuni luminari italiani, da molto tempo cercano di far comprendere le regole che governano il clima e l’inquinamento ma restando inascoltati. Purtroppo sono divulgatori non allineati con il “pensiero Comune” come non lo era il nobel per la medicina Luc Montagnier (scopritore della proteina Spike e dell’HIV, venne dichiarato addirittura un rincoglionito all’epoca Covid.
Straordinaria fu l’ondata di caldo del 1959 ma straordinarie furono anche quelle del 1983, del 1998, del 2003, 2013 e così via, a conferma che certe temperature non sono eccezionali ma di ordinaria amministrazione, l’unica cosa che cambia sono le spiegazioni.
Nel 1983 scrissero infatti che “… il verificarsi di intense onde di calore è riconducibile a fenomeni che accadono nella circolazione tropicale come l’attività del monsone sull’Africa Occidentale o variazioni delle temperature superficiali dell’Oceano Pacifico (il Niño). Nei primi mesi del 1983 sul Pacifico Orientale si verificò un intenso episodio di Niño che alterò pesantemente la circolazione globale e che ha poi fornito l’energia necessaria all’alta pressione Africana per manifestarsi con maggior invadenza ed aggressività del solito. Negli ultimi anni le espansioni dell’alta pressione Africana sono divenute più frequenti e con esso el ondate di calore che hanno poi caratterizzato le Estati degli ultimi 10-15 anni; tuttavia nessuna è riuscita ad eguagliare per intensità almeno al Centro-Sud i record di quel Luglio 1983.”
Da alcuni anni l’unica narrazione ufficiale, diffusa a reti unificate, è il cambiamento climatico. Oltre a distruggere l’economia europea stanno distruggendo la capacità critica dei suoi cittadini.
Sarebbe sufficiente navigare in internet e scegliere come tutor solo i grandi illuminati e non gli onnipresenti Opinion leader, spesso solo starete con poche competenze ma sostenuti da grandi sponsor.













(Vignette di Romolo Buldrini l’Aquila)
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