Farina di larve trattata: approvata la commercializzazione sul mercato europeo

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Di Eva Bergamo (Quotidianoweb.it) 22 gennaio 2025 – Dopo i sì degli ultimi anni alla farina di locuste migratorie, di vermi della farina minore e di grillo domestico, il 20 gennaio la Commissione Europea ha autorizzato l’immissione sul mercato della polvere di larve intere di Tenebrio Molitor – larva gialla della farina – trattata con raggi UV, categorizzandola come “novel food – nuovo alimento”, termine che indica qualsiasi cibo che non sia stato consumato “in modo rilevante prima del maggio 1997 sul Continente”.

Nel documento di regolamentazione si legge testualmente: “Nel parere scientifico, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha concluso che la polvere di larve intere di Tenebrio Molitor trattata con raggi UV è sicura alle condizioni e ai livelli d’uso proposti“. Quindi, secondo l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) la polvere di larva gialla intera trattata con raggi ultravioletti è utilizzabile senza rischi per la produzione di “pane e panini, torte, prodotti a base di pasta, prodotti trasformati a base di patate, formaggio e prodotti caseari e composte di frutta e di verdura, destinati alla popolazione in generale“.

L’autorizzazione avrà inizio dopo venti giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea: da quel giorno e per cinque anni, solo alla società francese NutriEarth sarà concesso immettere sul mercato la farina di larve gialle, “salvo nel caso in cui un richiedente successivo ottenga un’autorizzazione per tale nuovo alimento“, o con il consenso della stessa società francese, che aveva presentato la richiesta di autorizzazione a Bruxelles più di cinque anni fa.

Va comunque sottolineato che è la stessa Commissione Europea a voler accelerare l’immissione sul mercato di sempre più insetti “commestibili”, da utilizzare come “fonti alternative di proteine”, per far fronte – dicono loro – all’aumento della domanda di cibo a fronte di una diminuzione delle rese agro-alimentari. Al momento l’EFSA ha al vaglio oltre una decina di richieste di valutazione per cibo derivanti da insetti edibili. Tra questi, sono già nella fase di valutazione del rischio queste “prelibatezze”: 

– farina di mosca soldato nera, intera, sbollentata, ed essiccata;

– nidiata di fuchi di api mellifere;

polvere intera (non sgrassata) di grillo domestico; 

– farina proteica da larve fresche di tarme della farina; 

– polveri proteiche della larva del verme della farina minore.

Prima dell’ok definitivo di Bruxelles, c’è stato un acceso dibattito nell’Eurocamera, ma i favorevoli sono apparsi nettamente superiori ai contrari. Gli Eurodeputati conservatori Alexander Bernhuber del Ppe e Laurence Trochu di Ecr hanno provato con una mozione a bloccare il via libera all’autorizzazione, ma la Commissione Ambiente ha semplicemente bocciato la richiesta. Contraria a questo nuovo alimento anche l’Eurodeputata italiana Silvia Sardone che ha stigmatizzato la decisione dell’Istituzione europea affermando che si è preferito “anteporre gli interessi delle multinazionali a quelli dei consumatori e alla sicurezza alimentare“.

Quindi l’Europa ci vorrebbe tutti entomofagi, ma – fermo restando la libertà di scelta di ogni singolo cittadino – ci preme evidenziare che alimentarsi in questo modo può nascondere insidie per la nostra salute, dalle allergie alla contaminazione di sostanze inquinanti, fino all’ingestione di sostanze antinutritive o addirittura tossiche per l’organismo umano. Ad esempio, alcuni insetti contengono chitina, un carboidrato complesso che compone il loro esoscheletro e che per noi rimane indigeribile, ma anche ftalati e ossalati, che riducono l’assorbimento di minerali e micronutrienti, provocando di conseguenza carenze nutrizionali anche importanti.

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