I miracoli del voto segreto

0
714

Di Lamberto Colla Parma, 31 ottobre 2021 234° giorno dell’anno 2 dell’era  COVID-19 – domenica

E’ finita come non doveva andare. Non che il DDL Zan dovesse venir licenziato anche dal Senato così come era stato proposto e quindi osteggiato dall’altra parte del cielo, ma introducendo quelle modifiche che fossero state il risultato di una matura negoziazione politica.

Invece, molto probabilmente anche a causa delle teste ancora calde dalle vittorie alle recenti amministrative, la sinistra ha rifiutato ogni tipo di confronto offerto sino a poche ore prima dai leader di destra, per introdurre alcune modifiche che avrebbero consentito la piena approvazione.

Invece, rigidi, duri e puri, gli schieramenti guidati da Enrico Letta e Giuseppe Conte si sono presentati in aula del Senato più con la convinzione di dare una nuova batosta al Centro Destra che di portare a casa una provvedimento che davano già per approvato.

Ma siccome il “Diavolo” fa le pentole ma ancora non ha imparato a fare i coperchi di misura, ecco che Fratelli d’Italia e Lega chiedono di andare direttamente alla conta senza discussione degli emendamenti (la cosiddetta tagliola) attraverso il voto segreto.

Una risposta parlamentare alla arrogante e presuntuosa imposizione sottolineata con ‘o questo testo o nessuno’ .

E nessuno fu!

Ma quel che è peggio è che ora il DDL Zan non potrà più essere recuperato e si dovrà ripercorrere l’intero iter parlamentare.

Ma se si è convinti che sia una lotta di civiltà, allora varrà certamente la pena riprendere in mano le redini del provvedimento e iniziare un processo di sana mediazione politica.

«È stata sconfitta l’arroganza di Letta e grillini: – ha commentato l’acerrimo nemico di Letta e Conte, Matteo Salvini – hanno detto di no a tutte le proposte di mediazione, comprese quelle formulate dal Santo Padre, dalle associazioni e da molte famiglie, e hanno affossato il Ddl Zan. Ora ripartiamo dalla proposte della Lega: combattere le discriminazioni lasciando fuori i bambini, la libertà di educazione, la teoria gender e i reati di opinione».

Se qualcuno pensa che la sinistra abbia imparato qualcosa si sbaglia di grosso.

Infatti il coro di risentimento e d’accusa alla destra “omofobia” e incivile si è levato nell’immediatezza e altre pesanti accuse sono state rivolte al “giocatore” più spregiudicato, quel Matteo Renzi che addirittura, aveva disertato l’aula parla mentre per tenere una conferenza in Arabia Saudita.

Una “pagina buia” della nostra democrazia è stato il commento anime a sinistra.

Le accuse cadono ovviamente anche su Matteo Renzi e Italia viva accusato di “gravi complicità” con “la destra peggiore, che vuole allontanarci dall’Europa e avvicinarci alla Polonia”. “La maggioranza che aveva mediato e votato questo testo alla Camera non c’è stata al Senato – tuona il vicesegretario del Pd Peppe Provenzano – e a sottrarsi in questi mesi è stata Italia Viva”.

“È una pagina nera per la democrazia e i diritti”, lamenta Alessandro Zan, mentre Laura Boldrini accusa tutti quanti di essere “omofobi e odiatori” e parla di “destra retrograda e illiberale”. 

“Pagliacci senza palle”, invece tuona dai social la regina delle influenze, Chiara Ferragni e dulcis in fundo “Oggi gli italiani hanno visto cosa sarebbe l’Italia governata a maggioranza da queste destre”, ha sbottato Enrico Letta.

Insomma, il DDL Zan è stato abbattuto dal “fuoco amico” ma nessuno che si metta lì a contare e a verificare chi e a quale schieramento appartengano i ben 23 senatori disobbedienti.

Forse sussiste il motivato timore che la maggioranza di essi appartenga al PD e M5S?

Lasciamoli nel dubbio e nel convincimento che la responsabilità sia sempre di altri mentre i meriti propri.

Forse un esame di coscienza sarebbe da fare, in privato, anche senza pubblicità, basta che porti vantaggi alla collettività.

Purtroppo occorre  convenire con Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera dei deputati ha commentato: “Il Pd ha affossato il ddl Zan. Hanno usato un tema che tocca la vita di migliaia di persone con cinismo meramente elettorale. Sapevano che non ci sarebbero stati i voti, ma hanno bruciato la legge, invece che ragionare sui punti che tutti condividevano, solo per poter avere una bandiera ideologica per le prossime elezioni, per creare scontro dove scontro non c’è.

La massima della settimana:

“Chi troppo vuole, nulla stringe”

(per leggere gli altri editoriali cliccaQUI)

LINK a letture consigliate

https://m.huffingtonpost.it/entry/linevitabile-esito-della-linea-zan-o-morte_it_6179675de4b03072d6fed93c?ncid=other_facebook_eucluwzme5k&utm_campaign=share_facebook&fbclid=IwAR132NjKOmiw01pljl_cw55eiPU52BwHfo0GRq-lnvIQL4_XXMHS0xhbFU0

https://www.liberoquotidiano.it/video/politica/29218724/alessandro-zan-ddl-zan-sfido-guardarvi-specchio-pd.html

https://www.iltempo.it/politica/2021/10/28/news/ddl-zan-addio-legge-omofobia-disfatta-totale-pd-enrico-letta-sinistra-senato-tagliola-29223357/?fbclid=IwAR0ep_KbDRDlCIIaHyRBRCU_AAjwxImP4pbDiHJt8iPs_pLLk2bMVVEdDf0

Google search engine