“Mentre le nostre attività quotidiane procedono, non possiamo fare a meno di riflettere su quanto accaduto nelle scorse settimane. Ci stringiamo attorno alle famiglie colpite dalle alluvioni e dagli allagamenti; il nostro pensiero va a chi ha perso la casa, il lavoro, e vede dissolversi il frutto di tutte le sue fatiche”. Queste le dichiarazioni di Pier Luigi Arata, Presidente dell’Organizzazione dei Produttori ASIPO SAC, riguardo alla situazione meteorologica drammatica che ha messo in ginocchio alcune aree dell’Emilia-Romagna. Parole di profonda solidarietà nei confronti del territorio che da sempre accoglie e sostiene l’OP ASIPO SAC, la principale cooperativa europea specializzata nella coltivazione del pomodoro da industria. L’Organizzazione conta oltre 350 soci che coltivano circa 8.000 ettari, distribuiti tra Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto, regioni centrali per il settore agricolo italiano che più di altre vivono in prima linea i duri effetti del cambiamento climatico.
“Le recenti immagini – continua il Presidente – raccontano una sofferenza che stiamo vivendo anche sulla nostra pelle. Gli eventi climatici estremi degli ultimi anni hanno messo a dura prova tutto il settore agricolo, colpendo in modo significativo anche i nostri associati. Gli ingenti danni hanno compromesso la coltivazione e la raccolta del pomodoro, creando ripercussioni economiche a lungo termine per le nostre famiglie e l’intera filiera produttiva”.
Fin dai primi anni di attività, ASIPO SAC si è distinta per l’adozione di pratiche agricole virtuose, basate sulla prevenzione del cambiamento climatico a tutela dell’ambiente, della salute dei consumatori e della sicurezza dei lavoratori. Pier Luigi Arata ricorda l’investimento che l’Organizzazione sostiene attraverso scelte agricole responsabili, sottolineando che “da molti anni adottiamo le migliori pratiche previste dal Disciplinare di Produzione Integrata a tutela e miglioramento delle risorse naturali del terreno, acqua e aria. Questa visione, orientata alla trasparenza e ai princìpi di sostenibilità, ha spinto ASIPO SAC a dare un ulteriore slancio alle produzioni, con la scelta compiuta nel 2020 di certificare il proprio pomodoro secondo lo standard ISCC PLUS. Si tratta di uno standard riconosciuto a livello internazionale, che garantisce al consumatore finale la tracciabilità e la sostenibilità dell’agricoltura. Dal seme alla consegna del prodotto all’industria di trasformazione, la filiera ortofrutticola del pomodoro di ASIPO SAC è completamente tracciata e si distingue per l’origine al 100% italiana, oltre che per l’assenza di OGM”.
Per assicurare il rispetto dei più elevati standard di produzione sostenibile, da oltre vent’anni ASIPO SAC collabora con SGS Italia, azienda leader mondiale nei servizi di ispezione, verifica, analisi e certificazione. SGS Italia è un Ente Accreditato per le Certificazioni volontarie e regolamentate di qualità e sostenibilità nel settore agricolo e della produzione primaria. Forte di un’esperienza consolidata e di competenze specifiche, affianca e supporta le più importanti realtà del comparto agricolo italiano, certificando il rispetto dei requisiti qualitativi, ambientali, sociali e di sostenibilità, secondo standard e schemi di certificazione riconosciuti a livello nazionale e internazionale.
ASIPO SAC intende mantenere un ruolo attivo nella lotta ai cambiamenti climatici, attraverso un approccio che guarda al futuro. Oltre alla produzione di un pomodoro di alta qualità, l’Organizzazione si impegna quotidianamente per promuovere un’agricoltura sempre più sostenibile anche dal punto di vista produttivo. Infatti, la raccolta avviene tramite un processo meccanizzato e all’avanguardia, che supporta non solo le buone pratiche agricole (come la produzione integrata, biologica e sostenibile certificata ISCC PLUS), ma anche lo sviluppo tecnologico dei soci, grazie a un Piano Operativo pluriennale.
“Essere tra le filiere più virtuose a livello nazionale ed europeo è per noi un obiettivo imprescindibile. Di fronte alle sfide imposte dal cambiamento climatico, non possiamo pensare al domani senza considerare la protezione dell’ambiente tra le nostre priorità. L’impegno congiunto per il pianeta, il consumatore e i lavoratori della filiera non è soltanto una risposta all’emergenza climatica, ma un dovere verso il territorio e le generazioni future” – conclude Pier Luigi Arata.