Lo stanziamento di 10,9 milioni di euro a favore dell’Emilia-Romagna è un primo importante passo per l’adozione di atti urgenti e per accelerare l’iter procedurale di interventi necessario alla realizzazione di laghetti, bacini di captazione e grandi invasi ad uso plurimo che consentano, come ribadiamo sempre, di immagazzinare acqua nei periodi in cui è presente per poi utilizzarla nei momenti di siccità come quello attuale per un uso a favore dell’agricoltura, oltre che a fini idropotabili.
La dichiarazione dello stato di emergenza – prosegue Marini – è il frutto di un lavoro coordinato che ha visto collaborare la Regione, gli enti del settore e le organizzazioni agricole, Confagricoltura in primis, per individuare insieme le priorità sulle quali intervenire.
Bene, dunque, l’impegno per risolvere le maggiori criticità dell’immediato. Ma ciò che resta fondamentale, come Confagricoltura ribadisce da anni, è la programmazione sul lungo periodo perché la crisi idrica non è un’emergenza del momento, ma un problema di lungo corso che, come tale, va gestito adottando provvedimenti strutturali.
L’agricoltura, che in questi mesi ha già affrontato difficoltà per l’aumento dei fattori di produzioni e dell’energia, non è in grado di fronteggiare ulteriori problematiche dovute alla scarsità idrica. Servono, dunque, interventi efficaci e lungimiranti per non mettere a rischio il futuro del Made in Italy.
Non è più il tempo delle promesse e dei tavoli di progettazione, ma quello dei fatti concreti, dell’inizio dei lavori con operai e ruspe in azione”.
FOTO: Mario Marini, presidente di Confagricoltura Parma.