I primi 4
- – contratto di lavoro a tutele crescenti (licenziamenti illegittimi)
- – piccole imprese (licenziamenti e indennità relativa)
- – durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi (lavoro subordinato)
- – esclusione responsabilità infortuni subiti (aziende appaltatrici)
sono punti essenziali del “Jobs Act” di Renzi.
L’aggiunta del quinto quesito sull’immigrazione
- Dimezzamento degli anni (da 10 a 5) per gli stranieri residenti, per poter richiedere la cittadinanza italiana
rende la pietanza di questi giorni molto simile ad una “polpetta avvelenata”.
Raggiungere il quorum in un referendum è di vitale importanza.
Presentarsi col solo tema dei migranti, tanto caro all’élite globalista, sarebbe stato un suicidio, occorreva perciò camuffarlo da boccone appetitoso.
E quale ingrediente più ghiotto del tema del lavoro?
Sembra del tutto evidente, infatti, che i primi quattro punti servano solo a fare da traino al VERO NODO DEL CONTENDERE: rendere ancora più facile e veloce per gli stranieri, l’acquisizione della cittadinanza italiana.
Occorre però sfondare il muro del 50% degli aventi diritto al voto, pena l’annullamento della consultazione. Ma non solo. Il raggiungimento della fatidica soglia è cruciale anche per un altro aspetto.
Secondo la legge 157 del 1999, è previsto un rimborso di 1 euro per ogni firma raccolta per singolo quesito, con un tetto massimo di 500.000 firme a quesito.
Il calcolo è presto fatto:
- 500.000(firme) x 5(quesiti) = 2.500.000,00 di euro
Questa è la cifra pronta a rimpinguare le casse dei due promotori.
Mmmm… speriamo che il tempo ci aiuti e che si possa andare al mare.
Intanto le polpette sono pronte e l’esca è servita.
Vedremo quanti saranno ad abboccare.
Autore
Gianfranco Colella
Vignettista – Autore di SatiLeaks
Grosseto, 8 giugno 2025 per QuotidianoWeb.it
