Quel disco rotto del cambiamento climatico. 

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Di Lamberto Colla Parma, 23 novembre 2025.  A ben ascoltare i notiziari, quando non si parla di Ucraina o di Gaza, due immense tragedie, anche la più banale informazione meteo viene accompagnata dalla immancabile frase: “a causa del cambiamento climatico”. Mai nessuno che si prenda la briga e il coraggio di urlare “Chi è quell’idiota che ha consentito di costruire nel letto naturale del fiume, o su una zona a rischio sismico o perché non si puliscono e dragano i letti dei torrenti e dei fiumi?”((*)NB vedi foto fiume Lamone 2003 e 2023).

No, tutto è a causa del cambiamento climatico e della CO2 emessa dalle autovetture a motore termico.

E sull’argomento ormai siamo alle barzellette, che poi tanto simpatiche non sono ma anzi confermano che la strada intrapresa è prevalentemente destinata al controllo sociale, posto che la CO2 è nutrimento essenziale per le piante.

E’ di questi giorni infatti la notizia, proveniente dalla Germania, che i costruttori tedeschi vorrebbero imporre il blocco della potenza alle auto ibride che dovessero muoversi con il motore termico.

La giustificazione, ovviamente, è di natura ecologica e di sostenibilità ambientale ma comunque di una gravità enorme perché prelude a quello che è nei piani dei globalisti, ossia il controllo sociale, la limitazione nei movimenti, che già vede la città SMART (Smart Cities tutto a 15 minuti a piedi) e la limitazione a 30 KM/H. Il paradosso poi lo si raggiunge con l’idea di deforestazione in quanto i boschi producono anidride carbonica con incremento smodato dell’effetto serra.

Tutte grandi e intelligenti iniziative che non hanno il benché minimo supporto scientifico. Quello della scienza vera, che progredisce in base al dubbio e non sulla base delle certezze come ci hanno dimostrato le “virostar” in tempo di covid e i “gretini”, ancora di moda, che osano contestare 1.500 scienziati al mondo (molti premi Nobel) come i padri della climatologia.

Ma fa niente l’importante è che il mondo occidentale, Europa in testa, si pieghi alle volontà dei tutori mondialisti e limiti i movimenti, mangi quello che verrà offerto e si diverta con poco, seguendo il motto obiettivo del WEF di Davos: “non avrai niente e sarai felice”. 

Un po’ come “stai sereno” di Renziniana memoria o di prodiano ricordo “con l’euro lavoreremo un giorno in meno e guadagneremo come se lavorassimo un giorno in più”.

Insomma tutti vorrebbero vederci felici, poveri e fermi, ma gran consumatori di porcherie a partire dall’informazione, oltre che di cibi spazzatura.

“La pizza non lievita? Tutta colpa del clima” così titola il simpatico libro di Andrea Giuliacci e Lorenza Di Matteo che racconta «Gustose curiosità e – commenta il colonnello Giuliacci – interessanti spiegazioni su 21 settori e attività profondamente influenzati dagli eventi meteo-climatici, per scoprire quanto tali eventi siano presenti nella nostra quotidianità».

Un bravo pizzaiolo dovrebbe comportarsi da meteorologo… Sembra strano, ma è proprio così: sfruttando le condizioni atmosferiche potrà far lievitare pizze e focacce al meglio. E non solo: il meteo può influenzare quasi ogni aspetto della nostra vita, dalla salute all’economia. C’è chi ha perso un impero per colpa di un temporale, chi dal clima è stato ispirato a creare indimenticabili opere d’arte, chi a causa del caldo o del freddo ha plasmato le sue abitudini di vita in modi a dir poco eccentrici. Un libro divertente, curioso, originale, ricco di aneddoti (uno per tutti: chi dà il nome agli uragani?), che porta il lettore anche a riflettere sulla crisi climatica in atto.

Infatti, occorre riflettere, ma soprattutto apprendere e saper ascoltare coloro che l’argomento lo conoscono, arrivando a selezionare e “schivare” i vari “fuffaguru” meteo climatici (o meglio sarebbe meteorismici)  che, come un disco rotto cantano il solito noioso e falso refrain “Colpa del Cambiamento Climatico e dei gas serra, CO2 in primis”.

La DEMONIZZAZIONE DELLA CO2 e l’”APOCALISSE AMBIENTALE” è l’argomento che  affronta un fondatore di Greenpeace e riprese dal sito Klima e Scienza a firma di Beatrice Raso (11 settembre 2022). Dalle emissioni di anidride carbonica all’eolico e solare, passando per le previsioni per un futuro apocalittico, Patrick Moore appunto uno dei fondatori di Greenpeace, PARLA di CLIMA e AMBIENTE, SVELANDO le FALSE NARRAZIONI su cui si BASA la filosofia DOMINANTE SUL GREEN in un’e-mail ottenuta da “The Epoch Times”, che le sue ragioni per lasciare Greenpeace erano molto chiare: “Greenpeace è stato ‘dirottato’ dalla sinistra politica quando si è resa conto che c’erano soldi e potere nel movimento ambientale. Gli attivisti politici di sinistra in Nord America e in Europa hanno cambiato Greenpeace da un’organizzazione scientifica a un’organizzazione politica di raccolta fondi”, ha detto Moore. 

Questa intervista è tratta da uno scambio di e-mail tra Moore e Seok-soon Park, Professore di scienze ambientali e ingegneria alla Ehwa Womans University di Seoul, Corea del Sud, nel novembre del 2021. È stata fornita a “The Epoch Times” da Park, con il permesso di Moore, il 7 luglio 2022 e pubblicata nei giorni scorsi. Sia Park che Moore sono tra i 1.100 scienziati e professionisti che hanno firmato la World Climate Declaration, sostenendo che non c’è alcuna emergenza climatica. 

L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) “non è un’organizzazione scientifica“, ha continuato Moore. “Si tratta di un’organizzazione politica composta dall’Organizzazione meteorologica mondiale e dal Programma ambientale delle Nazioni Unite. L’IPCC assume scienziati per fornire loro ‘informazioni’ a sostegno della narrativa dell’”emergenza climatica”. Le loro campagne contro i combustibili fossili, l’energia nucleare, la CO2, la plastica, ecc., sono fuorvianti e progettate per far pensare alla gente che il mondo finirà a meno che non paralizziamo la nostra civiltà e distruggiamo la nostra economia. Ora hanno un’influenza negativa sul futuro sia dell’ambiente che della civiltà umana”, ha detto ancora. 

L’intervista è molto più ampia ed approfondita e sarebbe utile che venisse letta come andrebbero letti e ascoltati gli scienziati, come Franco Prodi (intervista), inventore della climatologia mondiale, o Antonino Zichichi, e lo stesso Carlo Rubia, solo per citare alcuni luminari italiani oltre a qualche altra centinaia di top scienziati che sull’argomento si sono espressi non certamente sulla stessa frequenza del pensiero dominante del “gretinismo”. 

Cerchiamo di fare chiarezza riassumendo i principali e più incisivi argomenti che insistono sui cambiamenti climatici che, vogliamo ricordare, sono ciclici e coinvolgono ampi archi temporali.

  • Le eruzioni vulcaniche mettono grandi quantità di gas e CO2 in atmosfera, tanto da modificare il clima nel breve e nel lungo periodo. Potremmo mai obbligare i vulcani a eruttare a “targhe alterne”?
  • I Cicli di Milanković. Sono cicli che descrivono variazioni periodiche dell’inclinazione dell’asse terrestre e della processione assiale. Queste variazioni influenzano la distribuzione e l’intensità della luce solare provocando variazioni climatiche come le ere glaciali e interglaciali.Difficile togliere i pedali a questi cicli!
  • Le variazioni solari. L’energia che la terra riceve dal sole può variare a causa di cicli solari e altre variazioni nella luminosità solare. Nonostante siano generalmente piccole variazioni, queste hanno anch’esse incidenza sul clima terrestre. E al “sole” non si comanda.
  • I cambiamenti nella circolazione oceanica. Le correnti oceaniche distribuiscono il calore intorno al pianeta I cambiamenti possono influenzare il clima su grande scala in archi temporali di decenni e millenni. Sarà fattibile un “Super Mose” per attenuare gli effetti?

In conclusione, sulle grandi teorie antiscientifiche, ma di gran appeal demagogico, costruite e sostenute da bravi imbonitori e grandi capitali, si costruiscono a tavolino imperi economici e finanziari che, come scopo ultimo è il governo totale del mondo e il divario sociale si amplia anno dopo anno.

Le fortune di una manciata di super miliardari – scrive OXFAM – sono cresciute del 16,5% in appena 12 mesi, passando da 13,4 a 15,6 trilioni di dollari. Un incremento superiore agli 1,65 trilioni di dollari necessari per permettere a chi oggi vive con meno di 8,30 dollari al giorno di raggiungere e mantenersi per un anno a tale soglia. “Questa la nostra denuncia, alla vigilia del vertice dei leader del G20 che si terrà a Johannesburg il 22-23 novembre”.

Ed ora sta a noi tutti decidere: pensiamo e agiamo o accettiamo passivamente?

(*)NB Foto fiume Lamone prima e dopo (2003 e 2023)- Link della spiegazione del geologo:

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(Vignetta di Copertina a cura di Romolo Buldrini L’Aquila) – Altre vignette realizzate con AI.

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