di Mario Boggini e Virgilio – Milano, 27 novembre 2023 – A seguire le chiusure del 24 novembre 2023.
Mentre scriviamo il mercato telematico ha un andamento misto senza una direzione precisa, evidentemente pesa ancora la festività appena trascorsa del giorno del ringraziamento (giovedi) con la sessione di venerdi ad orario ridotto così come i volumi.
Il meteo e le crisi geopolitiche restano, ma la finanza continua a fare da padrona nei mercati delle commodities.
Il mercato domestico in pillole: cereali stabili, anche se venerdi il grano era molto molto più tenuto, cruscami ancora in rialzo, fibrosi stabili/cedenti, foraggi stabili/cedenti ad eccezioni dei prodotti disidratati a fibra lunga, proteici sempre ben tenuti, seme di soya venerdì era anch’esso sugli scudi, ma vedremo oggi dopo lo scivolone di venerdi (25 punti sono circa 8€ ton).
Resta comunque il fatto che il mercato è così riassumibile e prevedibile a settori: i proteici che restano cari! Così come il seme di soya. I cereali che, anche se dovessero rincarare sarebbero a valori accettabili e appena remunerativi per i produttori. I foraggi e fibrosi stabili, i cruscami in rialzo, così come i sottoprodotti dell’industria che risentiranno dei vari fermi di produzione e logistica.
Il problema vero, oltre i bassi consumi e la crisi logistica, sto nel fatto che molti utenti, specialmente consumatori, non considerano che il mese di dicembre ha solo 18 giorni convenzionalmente lavorativi, ma che in molte strutture produttive e di distribuzione si riducono a 15 lavorativi. Quindi il mese di dicembre, per vari prodotti e servizi, diventa un mese “tecnico” e se aggiungiamo che nella prima decade di gennaio si innesta il Natale ortodosso, il periodo si allunga ulteriormente.
Per il mondo delle bioenergie non manca nulla per ora, ma in dicembre sarà caccia al mais tossinato, alle farinette di mais ed ai cruscami più cari, così come a quei prodotti e sottoprodotti che arrivando dall’estero. Dal 18 di dicembre in poi non ci saranno o forse saranno solo aa singhiozzo.
VI RACCOMANDIAMO CONTROLLI DELLE SCORTE FISICHE E CONTRATTUALI PER DICEMBRE E PRIMA DECADE DI GENNAIO!
Indici Internazionali al 27 novembre 2023
L’indice dei noli b.d.y. è salito a 2.102 punti, il petrolio wti è sceso a circa 75,00 $ al barile, il cambio €/$ gira a 1,09553 ore 08.28
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Intervista Boggini sulla situazione delle materie prime e delle conseguenze della Guerra in Ucraina:: https://www.ruminantia.it/ucraina-disponibilita-e-prezzi-delle-materie-prime-le-considerazioni-di-mario-boggini/
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Ruminantia – https://www.ruminantia.it/la-tempesta-perfetta-del-mercato-delle-materie-prime-cosa-emeglio-fare-2/
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(*) Noli – L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini – esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali – (per contatti +39 338 6067872) – Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.