Di Mario Boggini e Virgilio Milano, 17 settembre 2025 – Segnalazione del 10 settembre 2025-
Con il bombardamento a Doha da parte di Israele, le tensioni aumentano, la Russia non dà tregua con i bombardamenti in Ucraina e l’Ucraina risponde attaccando raffinerie in Russia: di pace non se ne vede l’ombra.
Una sintesi del mercato interno: grano stabile, cereali minori stabili, mais in totale confusione, problemi di logistica, stock, qualità e origine, disturbano il mercato. Così assistiamo al rincaro delle specialties.
L’alimentare nazionale aumenta, così come anche il 5 ppb sempre più difficile da trovare e il differenziale tra i due 300-263= raggiunge ben i 37€ tonnellata.
Il 103, cioè sino a 20 ppb, sotto pressione per il raccolto, perde 2€ tonnellata e il differenziale tra il 5 ppb e il 20 ppb €263- €246= raggiunge ben i 17€ tonnellata.
Il comunitario, arrivo camion, si posiziona sulla area metropolitana di Milano a 273€ tonnellata con i 5 ppb, ma dai magazzini interni, sempre reso area metropolitana, si arriva a 291€ quindi con una differenza di ben 18€ alla tonnellata base 5 ppb.
Infine, il portuale scende di 7€ tonnellata ma ha il suo perché! La merce brasiliana è di qualità discutibile, e la merce ucraina che garantisce il 3 ppb sta finendo così il differenziale tra un 5 ppb e un 3 ppb arriva ora a 22€ tonnellata.
Un vero e proprio caos di prezzi per qualità. Situazione che forse si sbloccherà da ottobre inoltrato o dalla prima quindicina di novembre con l’arrivo di merce dei nuovi raccolto dall’est.
Intanto il novembre ’25 – marzo ‘26 gira intorno a i 220€/222€ tonnellata a Ravenna/Venezia.
Cruscami e farinacci in ridimensionamento. Proteici stazionari, soya sul 2026 stabile intorno ai 330€ tonnellata per la proteica. Buccette di soya stabili, fibrosi da foraggio in rialzo. Seme di cotone non più quotato sia per scarsità di merce per confusione qualitativa e momento di transizione tra vecchio e nuovo raccolto.
Per il mondo delle bioenergie abbiamo disponibilità di vinacce d’uva esauste diraspate a valori inferiori ai 50€ tonnellata. Il settore è fortemente disturbato dai problemi di certificazione inerenti alla sostenibilità: ieri se ne è vissuto un primo caso con una merce certificata sostenibile immessa sul mercato con un valore ben più alto della normale quotazione ad uso zootecnico/mangimistico. E’ probabile che andando avanti, di questi casi, se ne riscontreranno altri, purtroppo è una pazzia che troverà il suo culmine da gennaio 2026 a meno di una “auspicata” proroga e revisione del DM.
Indici Internazionali al 10 settembre 2025
L’indice dei noli b.d.y. è salito a 2.079 punti, il petrolio wti è a circa 63$ al barile, il cambio €/$ gira a 1,16924 ore 08.58.

(*) Noli – L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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Mario Boggini – esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali – (per contatti +39 338 6067872) – Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl – Milano
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(Foto Antonio Nunno Puglia)

(*) Noli – L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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Intervista Boggini sulla situazione delle materie prime e delle conseguenze della Guerra in Ucraina:: https://www.ruminantia.it/ucraina-disponibilita-e-prezzi-delle-materie-prime-le-considerazioni-di-mario-boggini/
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