Di Mario Boggini e Virgilio Milano, 20 agosto 2025 – Segnalazione del 13 agosto 2025-
Gli spiragli di pace ridanno fiato a varie quotazioni, in primis al settore far soya, che dopo i minimi toccati due settimane fa a 265 dollari per tonnellata corta, mentre vi scrivo, quota 284,40 dollari per tonnellata corta, e il seme è risalito a 1023 punti base.
Indeboliscono invece il petrolio, per probabile aumento dell’offerta russa e questo potrebbe avvenire anche sui cereali. Logicamente il tutto legato alla pace che USA e Russia sembrano volere a discapito del Presidente Ucraino, mentre l’Europa cerca di salvarsi la faccia.
Una sintesi del mercato interno: cereali minori stabili, mais in appesantimento sul medio periodo, mentre sul pronto l’estero tiene, ma è questione di giorni, specie per il nazionale che ieri a Verona ha perso pesantemente, inoltre entro fine mese dovrebbe arrivare anche del mais brasiliano oltre ai nostri precoci. Cruscami e farinacci tenutissimi, buccette di soya introvabili, proteici sempre a buon mercato, ma più sostenuti della settimana scorsa, ed anche sul 2026 per 12 mesi dai minimi di 325€ ton per la proteica siamo risaliti a 335/340€ in base alle qualità e venditori.
Continua l’incertezza sulla certificazione EUDR che dovrebbe partire dal 01/01/26 con un importo indicativo di 25€ ton. I più astuti hanno fatto contratti settembre-dicembre 2025 per fare scorta, ma con RITIRO FISICO entro 31/12/25.
Continuano le difficoltà di logistiche su gomma.
Mercato prettamente agostano fatto di acquisti solo sul pronto e d’urgenza. Per il futuro prossimo, in settembre, potremmo registrare un appesantimento del comparto cereali, e cruscami. I proteici specie la soya, dai minimi, invece stanno cercando un rally di risalita. Solo il tempo ci dirà!
Il comparto delle bioenergie si sta saturando con i trinciati, ma i guai derivanti dal fattore Sostenibilità e sue relative Certificazioni si intravvedono all’orizzonte.
Ad oggi sono pochi i fornitori certificati e il 31/12 si avvicina velocemente, gli enti certificatori sono sovraccarichi di lavoro.
Credo che ne vedremo delle belle, con una crisi di forniture! … e con prezzi più alti del mercato usuale.
SOYA
Non ci sono grandi motivazioni, ma il comparto far soya sul cbot sale, spinto dal calo dell’olio di soya e del possibile ulteriore calo del petrolio con la pace….

Dopo i minimi toccati qualche settimana fa a 265 dollari per tonnellata corta, mentre vi scrivo, si quota 290,80 dollari per tonnellata corta. La speculazione ci sta giocando e questo complica le cose.
Logicamente i rincari sono sia sul 2025 che sul 2026.
Indici Internazionali al 19 agosto 2025
L’indice dei noli b.d.y. è stabile a 2.022 punti, il petrolio wti è stabile a circa 63,50 al barile, il cambio €/$ gira a 1,16820 ore 09,52

(*) Noli – L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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Mario Boggini – esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali – (per contatti +39 338 6067872) – Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl – Milano
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(Foto Antonio Nunno Puglia)

(*) Noli – L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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