Con cosa brindare sotto l’albero

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Di Mario Vacca Parma, 19 dicembre 2023 – La caratteristica principale delle festività Natalizie sono le tavole imbandite ed i regali da scartare sotto l’albero ma non mancano aperitivi e cene pre-festivi con amici e colleghi.

Negli ultimi due mesi sono cadute una pioggia di riconoscimenti ai prodotti italiani ormai universalmente riconosciuti come tra i migliori per qualità e fantasia.

Per trascorrere al meglio le esperienze enogastronomiche  appena descritte ecco una piccola selezione di etichette provenienti  dalle aree vinicole più iconiche d’Italia per idee regalo che raccontano cultura e tradizione, per esaltare gusti e profumi di questa ricorrenza.

LieseleHof – Vino del Passo: In Alto Adige, la vite predilige terreni argillosi, non umidi, locati ad un’altitudine al di sopra dei 700 mt sul livello del mare. Il Solaris di Lieselehof matura vicino al Passo della Mendola ad un’altitudine di 1200-1300 mt. A tale altitudine, per ogni ramo vi sono soltanto uno o due grappoli di piccole dimensioni, con acini altrettanto piccoli. Gli aromi, di natura complessa, ricordano il limone, con un gusto pepato di moscato e di ananas, miele e pesca, nonché una leggera vena di fieno d’alpe ed erbe selvatiche. Il vino è concentrato, minerale con una leggera acidità che lo contraddistingue e possiede una struttura armonica con tanta forza e pienezza ed un finale perdurante. Rappresenta un vino da aperitivo eccezionalmente pieno e corposo.

Spagnolli Disio – Blanc de Noirs – Trento Doc: La passione della famiglia Spagnolli per i Blanc de Noirs non ha lasciato spazio a dubbi: il Pinot nero come strumento per suonare la melodia di un territorio e della sua storia. Disìo origina da viti mature di oltre 30 anni, coltivate su ripidissime terrazze (sgrebeni) con sistema a pergola trentina e a guyot doppio con alte ed altissime densità d’impianto che, in alcune terrazze, arrivano fino ad 11 mila ceppi/ettaro.

Il Pinot nero, raccolto rigorosamente a mano, viene trasportato in piccole ceste forate fino in cantina, in modo da conservarne la totale integrità. Il raccolto di ciascuna terrazza segue una pressatura ed una vinificazione separata, secondo la fisiologica maturazione dell’annata.

Il mosto fiore e quello di taglio vengono quindi fatti riposare, affinché le impurità si sedimentino per gravità sul fondo di appositi recipienti in acciaio termocondizionati, quindi si procede alla separazione del sedimento e successivamente alla fermentazione.

Ed è qui che il progetto Spagnolli si concreta: ogni appezzamento vitato viene accompagnato nel percorso di affinamento dal Professore che, con la sua grande esperienza, decide ogni anno la migliore procedura da adottare. Segue una sosta prolungata sui lieviti esausti per 8 mesi, durante la quale si effettuano dei ricorrenti batonage. La quota parte di vino in affinamento in legno svolge anche la fermentazione malolattica, coinvolgendo solitamente il 30% delle cuvée. Dopo un lenta presa di spuma segue una sosta sui lieviti di oltre 40 mesi, seguita da un leggero dosaggio di zucchero di 3.5g/l e da un ulteriore riposo in cantina secondo necessità.

Un giallo paglierino dai riflessi color limone contorna il fine perlage di montagna che, fitto e delicato, impreziosisce il calice con brillanti riverberi. Al naso l’aroma si palesa subito in modo deciso e, dopo qualche istante, cominciano a concedersi i golosi sentori di frutta matura. Mela cotogna, melograno ed agrumi mediterranei si avvicendano con le più articolate percezioni di pasticceria, che richiedono tempo ed ossigeno per esprimersi appieno. L’ingresso in bocca è deciso, netto.

L’acidità fa da contrappunto alla spiccata sapidità, tipica dello spumante di montagna, con la fine bollicina che ne ingentilisce l’espressione, allungando la persistenza sul palato.

Disìo si confà egregiamente all’esperienza tutto pasto, in virtù della sua struttura complessa, della sua grande persistenza e della sua fresca sapidità. Trova compagnia ideale nelle crudità di mare e nei formaggi di media stagionatura.

Donna Fugata – Tancredi: Raffinate interpretazioni del terroir, dal colore rosso rubino intenso, Tancredi  unisce note di frutta rossa matura (ribes e prugna) e balsamiche (eucalipto) e delicato sentori di cacao e tabacco dolce. Al palato presenta un’ottima struttura dai tannini importanti e perfettamente integrati; beva fresca dalla lunghissima persistenza retro-olfattiva.

Vino da   Cabernet Sauvignon, Nero d’Avola, il blend si completa con Tannat e altre uve, prodotto in Sicilia sud-occidentale, Tenuta di Contessa Entellina e territori limitrofi, ad altitudine da 200 a 400 m s.l.m; orografia collinare; suoli franco-argillosi a reazione sub-alcalina ricchi in elementi nutritivi e calcare. Inverni miti, estati asciutte e ventilate con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte.

Un rosso che stupisce per piacevolezza ed eleganza.

Bellaria – Coda Rara –  annata 2021: Il vino è stato prodotto da piante secolari di uve antichissime risalenti al 78 d.c. e nominate da Plinio il vecchio nella naturalis historia, tra cui la coda di volpe a bacca rossa in quantità maggiore e altre antiche tradizionali varietà. Ricavato dalla vendemmia di uve prodotte esclusivamente nell’antica vigna nel comune di Paternopoli nel cuore dell’Irpinia.

Una vigna di sole 150 piante  di circa 125 anni, coltivata a tendone, che seguendo le antiche tradizioni contadine – dov’era prevista la coltivazione di  ogni singolo metro quadro di terreno –  contiene una rarissima varietà di Coda di Volpe a bacca rossa, ed una piccola percentuale di Coda di Volpe a Bacca bianca e un’antica varietà di Aglianico spargolo.

L’uva è vendemmiata tutta insieme dando vita ad un nettare affinato  8 mesi in Barrique di rovere francese da 225Lt. Le circa 1000 bottiglie prodotte fanno rivivere le atmosfere del passato riportando la mente a quel viaggio iniziato con la lettura delle prime pagine della “Naturalis Historia”. Dal colore granato, al naso sentori di more mature, un vino rosso è lussureggiante e fruttato.

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