Filiera dello zucchero: prezzo bloccato a favore della semina per il 2026

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(Giovedì 18 dicembre 2025) – Al fine di pianificare una puntuale programmazione delle semine per il prossimo anno la stima definitiva del prezzo è fondamentale per definire le superfici da coltivare e per scegliere proficuamente la potenziale miglior varietà di barbabietola. Per questa ragione che, proprio prima delle semine stesse e con l’approvazione dell’assemblea di fine campagna (che ha visto la riunione dei soci imprenditori agricoli della filiera confrontarsi sulle prospettive per il futuro più immediato del comparto) è stato essenziale raggiungere un accordo a 360° sul prezzo come base-comune per avviare la nuova annata della bieticoltura italiana. Oggi il prezzo è stato reso noto proprio grazie alla delibera all’unanimità del Consiglio di Amministrazione di Coprob Italia Zuccheri che ha comunicato la conferma del prezzo industriale già fissato nel 2025 e cioè fino ad un massimo di euro 97 per tonnellata (compresi gli aiuti accoppiati) per la barbabietola a coltivazione biologica e fino a euro 56 (compresi gli aiuti accoppiati) per la barbabietola convenzionale. Questa decisione rappresenta un evidente segnale di continuità per il prossimo anno nella consapevolezza che il prezzo stabilito è lo step iniziale del tutto necessario per poter mantenere la competitività della coltivazione sui mercati anche per la prossima stagione. “Siamo in un contesto di mercato attualmente molto complicato – ha sottolineato il presidente di Coprob Italia Zuccheri Luigi Maccaferri – la filiera saccarifera è particolarmente colpita dall’andamento climatico caratterizzato sempre più spesso da fenomeni estremi, dal taglio di mezzi di difesa delle nostre barbabietole e da politiche europee che avvallano l’importazione senza dazi e a prezzi molto bassi di zucchero extra UE, Ucraina e Mercosur , elementi non certo secondari che rappresentano un danno concreto alla nostra filiera. Lo zucchero italiano sta comunque confermando il suo grande valore per i consumatori e si dimostra il vero e unico ingrediente dolce del Made in Italy. Vorrei ringraziare le istituzioni dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste unitamente alle regioni interessate per il continuo dialogo con l’obiettivo di integrare risorse a difesa dei nostri soci agricoltori e della strategicità della nostra filiera, l’unica a produrre zucchero di qualità certificata italiano 100%”.

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