Di Lamberto Colla Parma, 12 ottobre 2025 – Sebastien Lecornu, il primo Ministro Francese più veloce della storia. Una carriera durata poche ore, decaduto dopo avere nominato la squadra dei suoi Ministri lunedi scorso.
Lecornu, che insieme a Rutte, appartiene a quella particolare categoria per i quali i nomi in qualche modo ne identificano il profilo, è stato tradito anche dalle formazioni politiche più prossime alla sua. Ma il magnanimo Presidente, gli ha offerto una seconda opportunità, concedendogli altre 48 ore per riproporre un nuovo Governo.
Nonostante le botte, Emmanuel Macron non vuole scendere dal suo destriero. Indebitamento pubblico stellare, tensioni sociali e equilibri politici fortemente instabili, tanto da aver dovuto assegnare già tre incarichi in questo anno solare e la pressione dei partiti che vorrebbero lo scioglimento del Parlamento per andare a nuove elezioni.
Addirittura il partito che da sempre lo “stampella” ha dichiarato di preferire un governo provvisorio per andare alla approvazione della finanziaria per poi procedere a una nuova consultazione elettorale.
Martedì scorso, infatti, l’ex primo ministro Edouard Philippe, centrista in carica fra il 2017 e il 2020, ha detto che Macron dovrebbe considerare le dimissioni anticipate, dopo l’approvazione della legge di bilancio 2026. Le dimissioni del presidente sono invocate da tempo dalle opposizioni di destra e di sinistra, ma finora nessuno dell’area politica vicina a Macron le aveva mai incluse fra le opzioni possibili.
Ma ora comincia a “puzzare” di “Marcion” e tutti si allontanano dalla fonte odorifera.
“Lider” in Europa, sempre con lancia in resta pronto ad attaccare la Russia come fece il suo predecessore, un certo Napoleone, ma isolato come un contatore del gas in casa, dove arriva a meritarsi persino schiaffetti pubblici dalla moglie.
Le dimissioni di Sébastien Lecornu, annunciate poche ore dopo aver nominato il suo nuovo governo, hanno ancor più acuito una crisi che ha radici profonde.
Breve storia della crisi
Nella primavera del 2024, per superare la crisi del parlamento francese, Macron aveva convocato a sorpresa nuove elezioni, ma la situazione era ulteriormente peggiorata.
L’Assemblea Nazionale è divisa in tre schieramenti che finora non sono stati disposti a negoziare alcun accordo: il centro, formato da partiti che restano fedeli al presidente; i partiti di sinistra dei Socialisti, dei Verdi e della France insoumise; e l’estrema destra, dominata dal Rassemblement National (RN), la formazione di Marine Le Pen, condannata e impossibilitata a candidarsi per 5 anni.
“Non lo capisco più”, dice Gabriel Attal, il secondo ex premier e leader di Renaissance, che “rinnega” il “padrino”. esprimendo l’amarezza per la crisi del macronismo.
La decisione di sciogliere l’Assemblea, le nomine di premier come Barnier, Bayrou e Lecornu, e la lista dei ministri di Lecornu, quasi identica a quella bocciata di Bayrou, con il ritorno di Bruno Le Maire, confondono anche i suoi stessi sostenitori.
La situazione non è di facile soluzione, nemmeno se si dovesse procedere con nuove elezioni.
Un’avanzata della formazione di Marine Le Pen è altamente probabile, ma quasi impossibile che possa raggiungere una maggioranza assoluta e così il blocco politico rischia di perdurare.
Chi è Sébastien Lecornu (wikipedia)
Sébastien Lecornu (Eaubonne, 11 giugno 1986) è un politico francese, Primo ministro della Francia dal 9 settembre 2025.[2][3]
Membro di Renaissance (RE) – noto sino al 2022 come La République En Marche! – da quando ha lasciato i Repubblicani (LR) nel 2017, in precedenza Lecornu è stato presidente del Consiglio dipartimentale dell’Eure dal 2015 al 2017, venendo poi chiamato a ricoprire, nel governo nazionale, i ruoli di segretario di Stato presso il ministro della transizione ecologica e inclusiva (2017-2018), ministro delle collettività territoriali (2018-2020), ministro dell’oltremare (2020-2022) ed infine ministro delle forze armate (2022-2025).
In conclusione restiamo in attesa degli sviluppi ma, parafrasando un antico proverbio, come abbiamo appurato in quest’ultimo anno e mezzo, le mele “Marcion” non cadono mai lontano dall’albero.

ULTIMA ORA: NUOVO INCARICO A SEBASTIEN LECORNU… (terza volta in 10 giorni. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum)








—————-&—————
(per seguire gli argomenti “Editoriali” clicca qui)
https://www.gazzettadellemilia.it/politica
By U.S. Secretary of Defense – https://www.flickr.com/photos/68842444@N03/54571843363/, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=166997145