Di Lamberto Colla Parma, 2 aprile 2023 – I carburanti sintetici tedeschi hanno già ricevuto l’autorizzazione, il Bio Fuel italiano invece non ancora. Al riciclo, per cui l’Italia è leader nelle tecnologie verrà sostituito dal “riuso”.
Una buona costata da un hamburger coltivato e una buona semola da una eccellente farina di insetti.
Tutto ciò che è bello e buono deve essere sostituito. Sembra questo il dogma a cui si ispirano a Bruxelles e nei saloni degli intellettuali moderni.
Non per niente l’insegnate statunitense che ha raccontato del David di Michelangelo è stata licenziata per uso di “pornografia”.
Prima di tutto bisogna affossare la creatività italica. La cultura con la “C” maiuscola è invidiata dai parvenu del mondo e e perciò screditata e demolita per demolire definitivamente il Bel Paese.
Da molti anni il Bio Fuel è sotto indagine con studi avanzati, da Eni in particolare ma molti altri stanno contribuendo con iniziative lodevoli. Sono già funzionanti applicazioni zootecniche di produzione di bio metano con distribuzione diretta dalla azienda agricola e altri che vedono come materia prima i rifiuti organici delle municipalizzate.
No nulla da fare bisogna accogliere la proposta tedesca che avanza con i carburanti sintetici e negare quella italiana.
Ma il massimo dell’aberrazione riguarda la nutrizione e l’alimentazione. Con la scusa della spinta green anche gli allevamenti dei grandi animali sono entrati nel mirino dei “gretini” e dei loro figliocci.
Delle grandi imprese chimiche e farmaceutiche non si sente parlare e tantomeno dei gas nocivi emessi in atmosfera o dei residui delle acque di lavorazione rilasciate, mentre quasi quotidianamente ci viene rammentata la nocività dei residui gassosi e liquidi degli allevamenti. Bisogna quindi alienare la zootecnia per far posto alla
tendenza moderna: la bistecca coltivata in vitro e le proteine da insetti allevati ad hoc.
Una opzione che verrà ben presto offerta sui mercati e certamente attirerà i collezionisti di tendenze, innovative o demenziali non importa. Un giudizio strettamente personale che non ha alcun valore o meglio, nell’epoca post moderna, tutto ha il medesimo valore, l’opinione qualificata e l’opinione idiota, l’epoca dove trova spazio il tutto e il contrario di tutto.
Avanti così.
La bistecca “sintetica” o come viene identificata più correttamente “coltivata”, la troveremo presto tra le opzioni nei frigo dei negozi nonostante i dispositivi legislativi messi in atto dal Governo Meloni nei giorni scorsi.
Infatti, come il professor Daniele Trabucco ha evidenziato, “Se un prodotto viene autorizzato dall’EFSA, questo può circolare liberamente nel territorio dell’Unione Europea e non se ne può vietare l’import.
Pertanto, il riferimento al divieto di importazione di cui all’art. 2 deve essere inteso in riferimento ai Paesi non appartenenti all’ordinamento comunitario.”
Già negozi all’avanguardia hanno iniziato a proporre le farine di insetti e anche alcuni prodotti da queste derivati. A Reggio Emilia un BAR si vanta di essere il primo al mondo a offrire quei cornetti prelibati.
Insomma per tornare indietro o meglio per rinsavire sarebbe necessario distribuire quel prodotto farmaceutico che da troppo tempo attendiamo sul mercato: la “Scantarina alfa” o meglio ancora sarebbe utile un efficace vaccino contro l’imbecillità.
Temo che invece il processo sia irreversibile.
LINK UTILI
https://www.gazzettadellemilia.it/politica
EFSA: https://youtu.be/U2xRtbI9GHA
https://www.gazzettadellemilia.it/economia/item/39971-biogas-e-filiera-del-parmigiano-reggiano