Parmigiano Reggiano: Raggiunto il Quorum di Adesioni per il Piano Regolazione Offerta 2023-2025

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Reggio Emila, 31 marzo 2021 – È stato raggiunto e ampiamente superato il quorum di adesioni del 66% per proseguire con l’iter di approvazione del Piano Regolazione Offerta 2023-2025 del Parmigiano Reggiano. Caseifici e allevatori hanno confermato l’orientamento positivo già espresso durante le riunioni zonali e l’Assemblea del 15 dicembre 2021 per assicurare condizioni di equilibrio rispetto alla capacità di assorbimento da parte della domanda nazionale ed estera.

Ora il Piano può essere presentato al Ministero e Regioni del comprensorio per essere adottato dopo l’estate ed entrare in vigore dal primo gennaio 2023.

Un risultato importante perché mette in cassaforte il futuro del Consorzio – ha affermato il presidente Nicola BertinelliIl Piano rappresenta un elemento di certezza in una fase storicamente difficile per le incertezze legate alla ripartenza post-Covid, alla guerra e ai rincari delle materie prime. Continua così il percorso di lavoro del nuovo Consiglio di Amministrazione per posizionare, ancora una volta, il Parmigiano Reggiano su una traiettoria di crescita forte e di lungo periodo”.

Il Piano Regolazione Offerta è uno strumento previsto dal Regolamento (UE) N. 261/2012 e ha l’obiettivo di definire le modalità di gestione dell’offerta di Parmigiano Reggiano al fine di adeguarla alla domanda.

Nel merito dei contenuti specifici, la novità più importanti sono due: consolidare, senza ulteriori aumenti, la produzione di fine 2021, prevedendo una riduzione delle riassegnazioni annuali (dal 10,0% allo 0,5%) e l’aumento degli importi di contribuzione aggiuntiva con Importo Unico da 18 a 25 €/quintale e Importo Grande Splafonatore da 30 a 40 €/quintale; la seconda è la generazione e distribuzione di nuove Quote Latte Parmigiano Reggiano agevolate per circa 1,8 milioni di quintali (gratuite e a prezzi agevolati) finalizzate a ridurre il livello di splafonamento, e di conseguenza di contribuzione economica aggiuntiva, per gli allevatori che rispetteranno i criteri specifici di non aumento produttivo.

Al fianco di tali interventi, la proposta introduce altri importanti novità e miglioramenti per sostenere politiche specifiche rivolte ai giovani e ai produttori di montagna, e introdurre leve di flessibilità per gestire lo strumento in correlazione ai bisogni reali del mercato e per dare maggiore efficacia al contrasto delle eventuali crisi di mercato.

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