Gli interventi previsti si articolano su 7 principali linee di azione:
- sostegno alle imprese, all’economia e abbattimento dei costi fissi;
- accesso al credito e liquidità delle imprese;
- tutela della salute;
- lavoro e politiche sociali;
- sostegno agli enti territoriali;
- giovani, scuola e ricerca;
- misure di carattere settoriale.
Nel corso della conferenza stampa, il premier Mario Draghi ha presentato il decreto Sostegni bis come “Un decreto in parte diverso dal passato, perché guarda al futuro, guarda al Paese che si riapre, ma allo stesso tempo non lascia indietro nessuno. Assiste ed aiuta”.
Per il sostegno alle imprese sono previste attività:
Credito imposta per locazioni
Le imprese danneggiate dalle chiusure potranno beneficiare di un credito d’imposta per i canoni di locazione, da gennaio a maggio 2021, a condizione che si siano registrate perdite almeno del 30% nel confronto tra i due intervalli: 1° aprile 2020-30 marzo 2021 e 1° aprile 2019-30 marzo 2020. Identica misura, postergata fino al 31 luglio, in favore di imprese turistico-ricettive, agenzie di viaggio, tour operator.
Differimento riscossione
Il nuovo Decreto Sostegni-bis prevede il differimento di 2 mesi, fino al 30 giugno 2021, della sospensione delle attività dell’Agente della Riscossione. Si tratta di una misura che era stata già anticipata con il comunicato stampa del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 30 Aprile 2021, e riguarda tutti i versamenti derivanti dalle cartelle di pagamento, dagli avvisi di addebito e dagli avvisi di accertamento esecutivi affidati all’Agente della riscossione, nonché l’invio di nuove cartelle e la possibilità per l’Agenzia di avviare procedure cautelari o esecutive di riscossione, come fermi amministrativi, ipoteche e pignoramenti.
Lavoro
In alternativa alla Cig, i datori di lavoro privati che sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica da COVID-19, i quali nel primo semestre dell’anno 2021 hanno subito un calo del fatturato del 50% rispetto al primo semestre dell’anno 2019, possono presentare domanda di Cigs, in deroga ai limiti di durata, per un periodo massimo di 26 settimane, fino al 31 dicembre 2021. Per accedere all’ammortizzatore è necessaria la stipula di accordi collettivi aziendali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o dalle loro Rsa o da Rsu, di riduzione dell’attività lavorativa dei lavoratori in forza alla data di entrata in vigore del D.L. Sostegni-bis, finalizzati al mantenimento dei livelli occupazionali nella fase di ripresa delle attività dopo l’emergenza epidemiologica. La riduzione media oraria non può essere superiore all’80% dell’orario giornaliero, settimanale o mensile dei lavoratori interessati dall’accordo collettivo. Per ciascun lavoratore, la percentuale di riduzione complessiva dell’orario di lavoro non può essere superiore al 90% nell’arco dell’intero periodo per il quale l’accordo collettivo è stipulato;
Inoltre è stato previsto l’introduzione del contratto di rioccupazione, volto a incentivare l’inserimento dei lavoratori disoccupati nel mercato del lavoro.
Contributi e ristori
Il nuovo provvedimento contempla i ristori a fondo perduto, le misure per la liquidità, un pacchetto di norme in favore dell’occupazione, stanziamenti in favore delle attività chiuse e della sanità, fondi a favore di agriturismi e aziende vitivinicole. I benefici vengono strutturati in due step: contributi automatici a fondo perduto erogati in base alla perdita di almeno il 30% del fatturato tra 2020 e 2019, e un’integrazione per le chiusure dei primi tre mesi dell’anno, e un fondo di perequazione per assicurare un conguaglio di fine anno in base ai risultati di esercizio. E’ stato previsto anche uno stanziamento di 100 milioni di euro per l’istituzione di un fondo denominato “ per il sostegno alle attività economiche chiuse”, al fine di sostenere le attività economiche rimaste chiuse per un periodo complessivo di almeno quattro mesi tra il primo gennaio 2021 e la data di conversione in legge del decreto.
Il nuovo decreto amplia la categoria dei beneficiari e l’Agenzia delle Entrate ha reso pubblico attraverso il proprio sito quanto di seguito:
Bisogna prima di tutto considerare due elementi per verificare la necessità di presentare l’istanza:
- a quale categoria di beneficiari si appartiene, vecchi o nuovi;
- quale tipologia di aiuti si vuole ottenere:
- importo gemello a quello già ricevuto;
- bonus aggiuntivo in base al nuovo periodo aprile-marzo;
- nuova tranche assoluta da calcolare confrontando l’ammontare medio mensile del fatturato nei seguenti periodi:
- 1° aprile 2019 – 31 marzo 2020;
- 1° aprile 2020- 31 marzo 2021;
- saldo sulla base della perdita d’esercizio.
Una panoramica delle regole da seguire sulla base dei fattori determinanti da prendere in considerazione.
Contributi a fondo perduto Dl Sostegni bis, domanda o pagamento automatico?
Prima di entrare nel vivo delle novità in arrivo, è necessario precisare che per quanto riguarda gli aiuti previsti dal primo Decreto Sostegni è ancora possibile presentare domanda all’Agenzia delle Entrate entro la scadenza del 28 maggio 2021.
Un passaggio fondamentale per ricevere il pagamento automatico della nuova tornata.
Stando al testo del nuovo provvedimento emergenziale, ancora non disponibile in versione ufficiale, è possibile distinguere tre tipologie di aiuti a cui è possibile accedere:
- un nuovo contributo a fondo perduto di pari importo, da un minimo di 1.000 a un massimo di 150.000 euro, per i vecchi beneficiari con la possibilità di ottenere un bonus aggiuntivo spostando il periodo su cui verificare il calo dell’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi pari al 30 per cento da gennaio ad aprile;
- una nuova formula che permette di includere una platea di beneficiari che non aveva i requisiti previsti dal primo Decreto Sostegni e che si basa sul confronto tra i periodi 1° aprile 2019 – 31 marzo 2020 e 1° aprile 2020- 31 marzo 2021;
- un saldo finale per coloro che dimostrano di avere avuto un peggioramento del risultato economico d’esercizio relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2020, rispetto a quello relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019, in misura pari o superiore alla percentuale che sarà definita con il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze ed escludendo gli aiuti già ricevuti. Condizione fondamentale per poter presentare domanda è aver presentato la dichiarazione dei redditi entro la scadenza del 10 settembre.
Chi ha già beneficiato della misura prevista dal DL numero 41 del 2021 non deve presentare una nuova domanda e riceve in automatico il pagamento di una somma pari a quella già erogata, in presenza delle condizioni che seguono:
- alla data di entrata in vigore del Decreto Sostegni bis la partita IVA deve risultare ancora attiva;
- il contributo a fondo perduto del DL numero 41 del 2021 non deve essere stato restituito o percepito indebitamente.
Senza essere richiesta viene erogata solo una nuova tranche degli aiuti già ricevuti, da un minimo di 1.000 o 2.000 euro e fino a 150.000 euro.
Contributi a fondo perduto Dl Sostegni bis, domanda all’Agenzia delle Entrate: le regole per i beneficiari
Anche i vecchi beneficiari, quindi, devono presentare domanda se hanno intenzione di ottenere il bonus aggiuntivo a cui si ha diritto spostando il periodo di riferimento. In questo caso, sono due le ipotesi:
- se la cifra è superiore, la differenza si aggiunge alla somma già ricevuta;
- se è inferiore, si ha diritto comunque alla cifra già ricevuta con il Decreto Sostegni.
I nuovi beneficiari dovranno sempre presentare domanda all’Agenzia delle Entrate e dovranno rispettare i principali requisiti che seguono:
- una partita IVA attiva alla data di entrata in vigore del decreto Sostegni bis;
- ricavi o compensi fino a 10 milioni di euro nell’anno 2019;
- un calo dell’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi pari al 30 per cento nel confronto tra due periodi:
- 1° aprile 2019 – 31 marzo 2020;
- 1° aprile 2020- 31 marzo 2021.
Per loro il calcolo dell’importo sarà diverso, si applicheranno le nuove percentuali previste dal Decreto Sostegni bis.
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La Bussola d’Impresa – Mario Vacca
Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito la cultura aziendale ed ho potuto specializzarmi nel management dell’impresa e contestualmente ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni ricoprendo diverse attività sino al ruolo di vice presidente.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza in qualità di Manager al servizio delle aziende per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari efficientando il controllo di gestione e la finanza d’impresa.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di anticipare e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho accettato di fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori ed all’attenzione per l’armonizzazione fiscale tra le diverse realtà ed al rischio d’impresa.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio impegno è lavorare sodo ma, con etica, lealtà ed armonia.
Contatto Personale: //www.gazzettadellemilia.it/mvacca@capri.it“>mvacca@capri.it
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