Di Lamberto Colla Parma, 17 marzo 2024 – … Invece, dal “Pupetto” di Kiev ai giornali nazionali perfettamente allineati al pensiero unico che “la guerra va vinta”, tutti contro Papa Francesco che non ha più nemmeno la libertà di esprimersi secondo coscienza.
Ecco quindi che da questa alzata di scudi collettiva si obbliga lo sparviero russo a rispondere per le rime minacciando ritorsioni, utilizzando le armi tattiche nucleari, se ce ne fosse la necessità.
Certamente non sono le testate giornalistiche nazionali a mettere in allarme Putin, bensì le esercitazioni NATO sui territori di confine, comprese quelle nazioni, che da poco più di un anno, sono entrate nel “club” NATO come la Finlandia.
“Se minacciati siamo pronti” è la sintesi del discorso di Putin, in parte già anticipato anche in occasione del discorso alla nazione del 29 febbraio. Il presidente russo ha ribadito che, sebbene la Russia disponga della capacità tecnico-militare per una guerra nucleare, l’uso di tali armi di distruzione di massa potrebbe avvenire “solo in caso di minacce esistenziali per lo Stato russo”. “Le armi sono fatte per essere utilizzate, ma ci regoliamo su principi ben definiti. Non vedo necessità di ricorrere a armi di distruzione di massa. Questa opzione non rientra nei nostri piani. Non c’è mai stata questa necessità”
E allora tutti gli annunciatori di morte e di emergenze imminenti a esaltare la parola “atomica” come se fosse la cosa più naturale doverla usare. Probabilmente per gli “yankee” lo è davvero. Loro che inaugurarono l’ultimo lustro della prima metà del secolo scorso con ben due ordigni nucleari abbattuti su altrettante città giapponesi, già di fatto sconfitti.
Un esercizio per verificarne l’efficacia distruttiva sulle cavie umane.
Da lì in poi la corsa al nucleare divenne una moda; dal 1946 gli statunitensi proseguirono esperimenti in superficie e sotterranei nel famoso atollo di “Bikini”, mentre i cugini francesi si impegnarono a lungo a sperimentare sull’atollo di “Mururoa” a partire dal 1963, scatenando una corsa agli armamenti nucleari in ogni angolo del pianeta. Corre voce, infatti, che anche “Israele” si sia dotato di armi nucleari pur continuando a smentire le insinuazioni al riguardo.
Dal 1945 si parla di armi nucleari come di pane. Armi della deterrenza, si potrebbe dire, ma stando a quanto sta accadendo in questi ultimi giorni, armi che potrebbero essere sfoderate per il solo scopo di giustificare una reazione aggressiva verso Mosca.
Da un lato la NATO stuzzica l’Orso russo dai paesi scandinavi, dove è in atto la più grande esercitazione militare di sempre, tanto da indurre Mosca a spostare truppe e armamenti al confine finlandese, dall’altro con le minacce di Macron smanioso di intervenire con le truppe in Ucraina, trascinando nel conflitto tutti i partner NATO in una guerra aperta contro la Federazione Russa.
In mezzo a questo scenario “primitivo”, a disturbare sono state solo le parole del Papa che, in modo chiaro ed esplicito, ha fotografato alla data odierna la “terza guerra mondiale a pezzi”, dove continuano ad aggiungersi pezzetti. Dal 7 ottobre Hamas e Israele, quindi è stata la volta deggli Yemeniti Houthi schierati al fianco di Hamas nell’ostacolare i passaggi di navi nello stretto di Bab al-Mandab, ossia la Porta del lamento funebre che è il nome arabo dello stretto che collega il Mar Rosso al Golfo di Aden e all’Oceano indiano, strategico per rifornire Israele e per il transito di merci verso il Mediterraneo e il Nord Europa.
In conclusione, invocare la “bandiera bianca” della trattativa negoziale è un sacrilegio, “perché non ci si può arrendere al più forte”, come sostengono i lungimiranti politici occidentali. E’ invece etico e corretto spingere al massacro altri giovani per ottenere il medesimo risultato finale: morte distruzione sociale e economica e sconfitta… mascherata da “vittoria”?
Sembra che parlare di PACE sia un’eresia, quando invece dovrebbe essere l’obiettivo di tutti, occidentali, slavi, mussulmani, cristiani e ebrei, o più in generale delle donne e degli uomini di buonsenso e responsabili.
Uomini e donne che, purtroppo, ancora non vediamo all’orizzonte della politica che conta con queste due caratteristiche.
Ci vuole coraggio per essere responsabili!
Invece, a prevalere, non è il coraggio bensì l’arroganza e l’ignoranza irresponsabile.
LINK
https://www.gazzettadellemilia.it/politica
https://tg24.sky.it/mondo/2024/03/12/ucraina-papa-bandiera-bianca