Bisogna fermarsi e uscire dalla trappola demagogica e ipocrita nella quale il mondo occidentale si è incagliato.

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Di Lamberto Colla 5  dicembre 2021 268° giorno dell’anno 2 dell’era  COVID-19 – domenica

Sarebbe sufficiente intervistare un artigiano, un commerciante o molti altri rappresentanti dell’infinito mondo delle partite Iva per scoprire che son tutti “Renatini” e spesso non per passione come lo è il giovane casaro testimone dello spot incriminato del Parmigiano Reggiano.

Renatino è felice e gratificato. Il suo impegno, duro, costante e di elevata responsabilità, è correttamente e assolutamente ben remunerato. In questo specifico caso la filiera del valore è più o meno tutta gratificata e gli attori comunque più esposti a rischio sono sempre gli agricoltori, allevatori, che guarda caso, anch’essi lavorano 365 giorni all’anno dovendo curare, alimentare e mungere quelle stessa vacche con il cui  latte si produce il re dei formaggi e uno dei più pregiati burri, in forza degli alti contenuti nutrizionali.

Così invece, di colpo, esplode la polemica. Il nuovo spot del Parmigiano Reggiano rischia, come i titoli di molti giornali riportano in queste ultime ore,  di diventare un boomerang in quanto,  “celebra lo sfruttamento”.

I ragazzi increduli nel sentire che Renatino è l’ingrediente segreto del Parmigiano Reggiano (augurandosi che nessuno lo vada a cercare all’interno delle forme), chiedono se sia veramente felice di lavorare 365 giorni all’anno. E lui, il casaro, timidamente risponde di sì, magari pensando al suo conto in banca che mensilmente si arricchisce.

Ma siamo sicuri che sia solo il regatino? 

I commercianti che sino al sabato sera se ne restano dietro al banco del negozio e la domenica chiusi in casa a far tornare i conti, a preparare il materiale da mandare al commercialista o a fare i pagamenti dei fornitori che non sono riusciti nei giorni precedenti  o a fare l’inventario della merce non lavorano 365 giorni? 

Oppure l’agricoltore che dal lunedì alla domenica sale sul trattore, va a distribuire il fieno alle vacche e due volte al giorno le deve mungere e poi trovare il tempo per raccogliere idee e giustificativi per le AUSL, i veterinari pubblici e privati, i certificatori di ogni sorta, il commercialista, insomma tutta una schiera di collaboratori e soprattutto di controllori del suo operato che grazie al suo duro lavoro, anche domenicale, si portano a casa uno stipendio con il week end libero di essere onorato in santa libertà, a differenza di Regatino e di tutti i suoi conferenti latte.

Invece Reantino, grazie alla ipocrisia imperante in questo primo quarto del nuovo millennio, è diventato una caso imbarazzante.

Personalmente è molto più imbarazzante scoprire che c’è qualcuno, a livello UE, impegnato a stilare dei vademecum linguistici in difesa di non si capisce bene quale principio e sulla base di quale delega. 

Così il “Natale” sarebbe dovuto sparire, sparire anche i nomi cristiani come “Maria” e l’augurio della celebrazione della festa della natività avrebbe dovuto passare da “Buon Natale” a “Buona Festa di stagione”, i presepi avrebbero dovuto scomparire e così via tutto quello che rappresenta i riti del cristianesimo, molti dei quali tramandati dai più antichi riti pagani, emblema di una società millenaria.

L’alzata di scudi ha fatto ritirare il documento della Commissione Europea e infine l’estenditrice è stata costretta a fare le scuse, ma solo nel documento in italiano mentre nella versione in inglese la fraeetta di scuse è stata omessa. 

Ma la vicenda non è conclusa.

Infatti, come riporta l’Avvenire”, “la commissaria all’Uguaglianza Helena Dalli, che ha firmato il testo, afferma che il testo «non è un documento maturo e non soddisfa tutti gli standard di qualità della Commissione» annunciando che «lavorerò ulteriormente a questo documento» la commissaria conclude con una frase – «mi scuso per l’offesa involontaria che la pubblicazione di questo documento ha causato ad alcuni» – assente nella versione inglese. Come se i problemi del testo ora ritirato riguardassero solo l’opinione pubblica del nostro Paese….

Evviva la trasparenza e l’onestà!

Ma la settimana “imbarazzante” è stata completata dalla vicenda di Greta Beccaglia, l’affascinante giornalista palpeggiata in diretta TV. 

Offesa anche nell’animo più profondo per il gesto inopportuno, la giornalista ha giustamente denunciato il maleducato raccogliendo indirettamente una pubblicità sulle TV nazionali diventando la paladina dei diritti inviolabili delle donne.

E tutto ciò è molto bello, soprattutto dopo che nelle scorse settimane abbiamo assistito a una strage di donne a opera di uomini che dichiaravano di amarle.

Ma, a mio giudizio, l’accanimento e l’aggressività verbale condita da minacce reali, che il web ha portato a galla rivolte all’incauto maleducato playboy in smania di pubblicità, è davvero troppo e troppo pericoloso.

Anche le accuse di violenza sessuale sembrano smisurate rispetto al gesto, certamente inqualificabile, indubbiamente punibile, ma allo stesso tempo non così violento come lo si vuol far passare.

Lo sfregio “emotivo” c’è stato indubbiamente ma credo che la ferita di Gretapotrà rimarginarsi piuttosto rapidamente e dal mondo maschile che l’ha umiliata, per lo stesso identico motivo connesso alla sua prorompente bellezza, troverà il modo di ricompensarla con l’invito alla partecipazione a qualche programma nazionale.

Di demagogia rischiamo di morire

LINK consigliati

Video Parmigiano Reggiano con Renatino “Felice” … visto quel che guadagna! https://www.youtube.com/watch?v=PeUHImm4itA

https://gazzettadellemilia.it/economia/item/7590-un-po-di-burro.html

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/natale-censurato-la-commissione-ue-ritira-le-linee-guida

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/12/02/linee-guida-ue-perche-il-linguaggio-politicamente-corretto-da-fastidio/6411352/

https://gazzettadellemilia.it/politica/item/26699-di-demagogia-si-pu%C3%B2-morire.html

Greta Beccaglia:https://newsmondo.it/chi-e-greta-beccaglia/people/

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