di Mario Boggini e Virgilio – Milano, 23 settembre 2022 – La confusione è massima la volatilità assurda i mercati di base Chicago USA e Matif Francese, Rosario borsa Argentina, e quella Brasiliana ondeggiano vistosamente.
Come potete vedere dal grafico della far soya mese di ottobre su Chicago.
Del resto, i motivi sono tanti al punto da rendere complesso tutto il sistema: la guerra, il caro energia, l’inflazione, le vendite settimanali USA pessime, aggiungiamo il calo delle stime di produzione dell’Argentina, la pressione sotto raccolta in USA, le tensioni geopolitiche importanti, una centrale nucleare in pericolo, il dollaro troppo forte con il rischio della chiusura dei cosiddetti corridoi “umanitari” dal Mar Nero.
Un mix micidiale di fattori rialzisti e ribassisti che, altalenando, prevalgono di giorno in giorno, o di ora in ora gli uni sugli altri. Ecco le chiusure i ieri sera 22/09
Nel mercato interno: nulla di diverso da quanto scritto in precedenza e del resto non può essere diversamente, gli scambi sono limitati e il lavoro sui futuri a medio e lungo termine quasi impossibile. Ci vuole del coraggio a fissare della Farina di soya sul 2023 a 535-545€ partenza porto, e questo vale anche per altri prodotti. E del resto con i valori alti che ci sono, in coscienza, far fissare posizioni oltre il trimestre è troppo pericoloso. Comunque peggio di così può esserci solo il pericolo nucleare o da guerra o da impianto di Zaporizhia.(logicamente tutti speriamo di no).
Per il mondo e il mercato delle bioenergie è plausibile di approfittare del lento ridimensionamento dei cruscami e delle vinacce umide e semole umide di mais. Questi prodotti sono maggiormente disponibili per il fatto che essiccare costa molto di più. OCC ha disponibilità anche di un lotto di zucchero declassato ad uso zootecnico/bioenergetico, ma può andare in consegna solo nelle regioni del Nord.
Purtroppo, il problema Reale, che sfugge a molti, sarà la reperibilità di molti sottoprodotti dovuta all’accavallarsi di problemi energetici e logistici. Fortunatamente al momento i porti italiani sono sufficientemente riforniti e ben stoccati e le previsioni di altri arrivi ci sono. Ma se il 22 novembre o anche prima, visto l’atteggiamento della Russia, si dovessero chiudere i corridoi vedremmo di nuovo un film già visto in marzo – aprile di questo anno…
INDICI INTERNAZIONALI 23 SETTEMBRE 2022
L’indice dei noli B.D.Y. è stabile a 1.720 punti, il petrolio wti è sceso a circa 84 $ al barile, e il cambio gira purtroppo a 0,97845 ore 09,01.
Intervista Boggini sulla situazione delle materie prime e delle conseguenze della Guerra in Ucraina:: https://www.ruminantia.it/ucraina-disponibilita-e-prezzi-delle-materie-prime-le-considerazioni-di-mario-boggini/
Vi segnaliamo 3 link interessanti https://youtu.be/dwj32baom5A
YT – https://youtu.be/Gydsyq4BryM
Ruminantia – https://www.ruminantia.it/la-tempesta-perfetta-del-mercato-delle-materie-prime-cosa-emeglio-fare-2/
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(*) Noli – L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini – esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali – (per contatti +39 338 6067872) – Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. Officina Commerciale Commodities srl – Milano