di Mario Boggini e Virgilio – Milano, 30 ottobre 2023 – .
Chi fosse interessato al completo articolo può attingere al sito Granaria Milano.
”La logistica è la disciplina che si occupa di descrivere e studiare il trasporto di merce e prodotti da un luogo all’altro. Il termine deriva dal greco “logikós” (λογικός) che significa “che ha senso logico”, a sua volta derivato da “lógos” (λόγος), “parola/discorso” o “ordine”. Quanto sia importante nel settore agroalimentare lo conferma l’esperienza quotidiana delle difficoltà di reperimento di mezzi, corridoi, tracce, noli e i costi che costituiscono un mercato a parte con relativa professionalità. Per l’export agroalimentare italiano, arrivato a 61miliardi di euro nel 2022, l’analisi dei dati sullo sviluppo logistico italiano evidenzia un ampio potenziale inespresso. Di converso, poiché il nostro agroalimentare si basa in larga parte sulle importazioni di materie prime agricole e di prodotti da trasformare (esempio carni e lattiero caseari), esaminare la logistica nel verso in uscita dall’Italia, significa anche parlare dell’altro verso, quello in entrata. La logistica, meglio il gap e le sue conseguenze, vissute dalla logistica agroalimentare italiana, sono l’oggetto di una corposa ricerca del centro studi Divulga, cui attingiamo sinteticamente. La ricerca conferma e quantifica quello che sappiamo per esperienza: l’Italia si conferma tra i paesi europei che ricorrono con maggiore intensità al trasporto su gomma con un’incidenza significativa dell’87% delle merci movimentate, superiore alla media Ue del 77%. Escludendo dall’analisi i paesi che presentano una superfice ridotta, inferiore ai 100mila km2, l’Italia si colloca tra i primi posti in Europa dopo Grecia, Spagna e Francia, ma avanti Polonia, Germania, Finlandia, Svezia, Bulgaria e Romania. La conformazione orografica della Penisola risulta penalizzante rispetto a quella di altri paesi europei con geografie più pianeggianti, ma il modello logistico nazionale è sbilanciato con un contributo ancora troppo limitato delle modalità di spostamento delle merci diverse dalla strada, rete ferroviaria in primis in cui l’assenza di doppi binari, presenti solo nel 46% delle linee, rappresenta solo un esempio di alcuni deficit che caratterizzano il sistema infrastrutturale italiano. I numeri mostrano ancora uno scarso potenziale di integrazione del trasporto stradale con quello ferroviario e marittimo (il cosiddetto concetto di ‘intermodalità’) e nel complesso l’Italia si ferma ad appena il 13% di merci movimentate con i treni, al di sotto della media europea del 17%. Secondo la ricerca elaborata da Divulga, da dati di fonte Banca d’Italia, l’incidenza dei costi dei trasporti internazionali di merci sul valore delle merci esportate dall’Italia è salita per il terzo anno consecutivo. Tra le principali cause, l’aumento dei costi del carburante e l’espansione degli scambi post-pandemia che ha caratterizzato quasi tutti i comparti. A queste tendenze generali si sono aggiunti fattori specifici ai singoli settori, quali ad esempio l’impatto delle tensioni geopolitiche e le limitazioni dal lato dell’offerta nella movimentazione navale, particolarmente acute nella prima metà del 2022. Confrontando questi valori con quelli Istat relativi al commercio estero, emerge come il settore agroalimentare sia tra i più colpiti con l’incidenza del costo dei trasporti per l’export di prodotti agroalimentari che si conferma in tutti casi sopra la media generale. A penalizzare la capacità logistica e la competitività infrastrutturale del sistema Paese è anche il progressivo calo delle quote di mercato dei vettori italiani.”
Scriviamo con specifica destinazione agli eterni ribassisti sicuri che “tutto è sempre caro” e “c’è sempre tutto”: MEDITATE! Questa mattina, abbiamo ricevuto informazione che, per del mais su camion, su novembre e dicembre non ci sono più mezzi liberi…!
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Intervista Boggini sulla situazione delle materie prime e delle conseguenze della Guerra in Ucraina:: https://www.ruminantia.it/ucraina-disponibilita-e-prezzi-delle-materie-prime-le-considerazioni-di-mario-boggini/
Vi segnaliamo 3 link interessanti https://youtu.be/dwj32baom5A
YT – https://youtu.be/Gydsyq4BryM
Ruminantia – https://www.ruminantia.it/la-tempesta-perfetta-del-mercato-delle-materie-prime-cosa-emeglio-fare-2/
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(*) Noli – L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini – esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali – (per contatti +39 338 6067872) – Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.