Tutto ancora su!!!
Sulla spinta dei dati deludenti riguardo allo stato delle colture uscito ieri sera… Se le premesse sono queste, cosa succederà con l’Usda del 12/08?
I dati saranno già scontati o fai rileverà un altro balzo?
Purtroppo, occorre convivere con valori alti, troppo alti per diverse filiere, ma questo è il mercato!
Un mercato dopato dai vari fondi d’investimento e dalle sventure di questi ultimi due anni, solo quando si registrerà una contrazione dei consumi si potrà vedere una frenata. Un’analisi basata anche sulla esperienza (anzianità) che dal 1984 ad oggi analizza varie crisi di mercato, osserva le bolle speculative come questa con una durata massima dai 24 ai 30 mesi; quindi, essendo iniziata a settembre 2020 vediamo se a marzo ‘23 inizierà a sgonfiarsi, il tutto logicamente fatte salve altre disgrazie, guerre, pandemie, crisi energetiche.
Una notizia ieri ha attirato l’attenzione sul nostro paese: l’USDA ha segnalato una vendita di MAIS per 105.000 tons all’Italia. La destinazione ha creato l’attenzione perchè le varietà geneticamente modificate USA non sono tutte accettate dalla UE.
Questa notizia ha quattro valenze: una, la certezza che il raccolto è scarso da noi e problematico nella UE: per quantità, sanità e logistica; la seconda, si sta rompendo un muro di diffidenza verso gli OGM; la terza, purtroppo varie ASST daranno inizio ad una caccia alle streghe; la quarta, che molte filiere se vorranno continuare a produrre dovranno fare qualche passo indietro nelle pretese che sino ad ora hanno arricchito gli enti certificatori.
A tale riguardo ieri le posizioni ottobre ‘22, marzo ‘23 quotavano, per questa merce, partenza porto di Ravenna, 353-355€ (il 21/04 erano a 340€!) e purtroppo per molti questa, volente o nolente, diventerà la fonte primaria. Gli esteri al momento stanno a guardare: venerdi quotavano l’ottobre-marzo 377€ arrivo Bs, quindi, è chiaro che si allineano già da ora.
Continuando un poco con i valori ieri la farina di soya sul 2023 quotava 490€/ton per la 44 e 500€/ton per la proteica partenza Venezia. Valori proibitivi per gli speculatori ed alti per i trasformatori!
Nel mercato interno, intanto, solo problemi in più: quelli classici del mese di agosto: crusche e farinacci cari ed introvabili, fibrosi molto cari, sottoprodotti pochi! Logistica cara e salata!
Purtroppo, in molti ancora non comprendono che il “Just in time” è concluso e sepolto, così come c’è tutto per tutti.
INDICI INTERNAZIONALI 4 agosto 2022
L’indice dei noli B.D.Y. è sceso a 1.731 punti, il petrolio wti è sceso a circa 91 $ al barile, e il cambio gira a 1,01638 ore 08,15.
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Intervista Boggini sulla situazione delle materie prime e delle conseguenze della Guerra in Ucraina:: https://www.ruminantia.it/ucraina-disponibilita-e-prezzi-delle-materie-prime-le-considerazioni-di-mario-boggini/
Vi segnaliamo 3 link interessanti https://youtu.be/dwj32baom5A
YT – https://youtu.be/Gydsyq4BryM
Ruminantia – https://www.ruminantia.it/la-tempesta-perfetta-del-mercato-delle-materie-prime-cosa-emeglio-fare-2/
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(*) Noli – L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini – esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali – (per contatti +39 338 6067872) – Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. Officina Commerciale Commodities srl – Milano