Fiore all’occhiello della dirigenza dell’ente fiera e delle autorità il recente “Matrimonio” con Tuttofood e Fiera di Milano, un’operazione che permette di elevare la fiera a livello mondiale per promuovere con più efficacia il comparto agroalimentare italiano.
“Direi che sia un appuntamento fondamentale sia per l’Italia che per i mercati esteri” ha sottolineato Maria Tripodi, sottosegretaria agli Affari esteri – “Cibus è un’eccellenza internazionale che racconta al meglio il nostro made in Italy e le nostre eccellenze del settore agroalimentare“.
Al messaggio della sottosegretaria Tripodi, unica rappresentante del Governo in presenza, si sono uniti quelli dei ministri Francesco Lollobrigida e Adolfo Urso che hanno sottolineato il supporto dei rispettivi dicasteri al comparto dell’agroalimentare, che quest’anno ha visto l’export sfiorare i 60 miliardi.
Operatori intervenuti da ogni Paese, mercoledì e giovedì, ai quali sono state presentate le novità in tema enogastronomico, dall’ortofrutta a nutraceutica con mille brand esposti in quattro aree speciali (ortofrutta fresca, ingredienti funzionali a base vegetale, nutraceutica e integrazione sportiva, ingredientistica e soluzioni tecnologiche per gelato e pasticceria) e 500 nuovi prodotti innovativi.
Tanta innovazione tra gli stand, nell’area dedicata ai prodotti plant-based, si assaggiano le mozzarelle realizzate con mandorle fermentate, il ragù vegetale derivato dai piselli gialli, il Pizzattone, un panettone già farcito con pomodoro, mozzarella ed origano, i pomodori ciliegini arancioni, lavati e confezionati in acqua e sale sottovetro, un innovativo caffè al gusto di limone lanciato dall’azienda partenopea Papillon.
Innovazioni ma anche tradizioni esposte sui banchi come il tipico pesto al basilico, con aggiunta di scorzette di limone, i tartufi in tutte le salse di Giuliano Tartufi o l’Esagonotto, una nuova trafila di pasta corta artigianale, concepita come un pennone liscio a base esagonale, per esaltare la ruvidità e gli aspetti più rustici della tradizionale pasta di Gragnano IGP. Dopo il limoncello e le cantine di vino che protagoniste di quelle che in finanza chiamano “bolle speculative” e forse, più volgarmente, a noi nota come fenomeno di moda, oggi sono i pastifici a nascere lungo tutto il territorio della penisola apportando tra i pregi una maggior consapevolezza nel consumatore ma di contro, una concorrenza non sempre leale che frena le innovazioni di chi produce con cuore e passione da oltre mezzo secolo come “La Fabbrica della Pasta di Gragnano” della famiglia Moccia.
E ancora, tra le novità sul fronte del packaging o della shelf life: la ricotta fresca a lunga conservazione, ottenuta grazie a un processo naturale, senza l’utilizzo di alcun additivo, né conservante; le cipolle a lunga conservazione, rosolate, refrigerate, tritate e pronte all’uso, in una pratica confezione a secchiello richiudibile, che ne facilita la conservazione in frigo e l’utilizzo dilazionato nel tempo, la pillola in confezione singola da ristorazione fornisce l’enzima necessario per digerire il lattosio presente nel pasto illustrata dal biologo nutrizionista Dr. Domenico Agostino.
Presentati molti progetti di innovazione, tra i quali “ImprOlio” per la filiera dell’olio extra vergine di oliva Emiliano-Romagnolo. Non sono mancati nuovi progetti accompagnati da giochi tradizionali come “45 O’ vin Buon” un blend di Sangiovese ed aglianico presentato dalla Vinicola del Sannio che ha accolto i visitatori con la tradizionale “Smorfia Napoletana” ed il cestino dei numeri della tombola, o Signor Datterino un progetto innovativo promosso da Bayer, attraverso la divisione sementi Vegetables, che nasce con l’obiettivo di soddisfare la domanda crescente di qualità dei consumatori della filiera produttiva, attraverso uno dei prodotti più usati nella cucina italiana: il pomodoro datterino.
L’innovazione questa edizione nasce sotto il segno dei gemelli con due facce della stessa medaglia: da un lato la filosofia green delle proteine vegetali, dall’altra quella della carne sintetica. La prima assiste ad una crescita dei consumi, la seconda preoccupa operatori e consumatori. Tema trattato anche nel corso del workshop sulla carne Blonde D’Aquitaine e sulla sua filiera sostenibile con Davide Oldani.
Coldiretti organizza un blitz di agricoltori contro i rischi del cibo in provetta: festeggiano il ddl approvato dal Consiglio dei ministri che vieta in Italia la carne, il pesce e il latte ottenuti in laboratorio a partire da cellule animali. «L’Italia, che è leader europeo nella qualità e nella sicurezza a tavola, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari a tutela dei cittadini e delle imprese», sostiene la confederazione degli agricoltori che a Parma e provincia è rappresentata da Marco Orsi.
Insomma, l’Italia deve puntare sulla qualità, e per continuare a crescere all’estero le imprese alimentari devono imparare a disintermediare, cioè bypassare i distributori e gli importatori e dialogare direttamente con le catene distributive straniere.
Con un calice di Malvasia Frizzante ed uno snack di Fox Italia prima di lasciare la manifestazione brindiamo alle eccellenze intervenute.
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