Di Lamberto Colla Parma, 24 marzo 2024 – Una decina di pazienti deceduti nel blitz israeliano nell’Ospedale Al Shifa di Gaza City dove sarebbero stati eliminati circa 140 miliziani di Hamas, a quanto riferito da Tel Aviv.
Intanto, sempre per il diritto alla difesa di Israele, sono stati approvati i piani per l’ingresso dell’esercito a Rafah dove vivrebbero oltre 1,5 milioni di profughi che da Gaza City si sono rifugiati negli accampamenti al confine con l’Egitto, che ancora mantiene ben chiusi i confini.
Premesso che non si può minimamente depotenziare l’orrore e il vigliacco assalto ai civili del 7 ottobre 2023 da parte dei terroristi di Hamas, sotto i cui colpi sono morti, spesso anche torturati, mutilati e stuprate le donne, circa 1.400 civili israeliani, colpiti nelle loro abitazioni, nelle loro culle o mentre cantavano e ballavano al rave party.
Ma tutto ciò premesso non può giustificare il massacro dei palestinesi della striscia di Gaza, anch’essi inermi come lo erano gli israeliani.
Vittime innocenti la cui colpa è solo quella di essere “scudi umani” che tentano di sopravvivere in superficie; quella superficie che protegge i terroristi rifugiati nella città sotterranea.
Quindi, stando al Netanyahu pensiero, il decesso degli anziani, delle donne, dei bambini palestinesi, sono solo un causale effetto collaterale dell’esercizio del diritto alla difesa di Israele.
Le città sono state rase al suolo, oltre 30.000 civili uccisi, qualche centinaio morti anche sotto il tiro di piombo nel tentativo di recuperare cibo e vari viveri paracadutati in terra palestinese.
La guerra, sia quella avviata dai “buoni” nel tentativo di esportare la democrazia, che quella iniziata dai “cattivi” che vorrebbero “denazificare” una nazione ex “amica” porta necessariamente a morti collaterali di civili, ma…
Un conto è il missile che sbaglia traiettoria, piuttosto che schegge impazzite o crolli inattesi, a portare la morte a qualche civile particolarmente sfortunato, altro conto è massacrare intenzionalmente migliaia di persone che hanno, come unica colpa di respirare in superficie, senza nemmeno più un tetto sulla testa perché già distrutto da precedenti bombardamenti, affinché il Diritto alla Difesa venga pienamente soddisfatto, e il cui scopo bellico ampiamente dichiarato è di alienare Hamas cercando di fare meno vittime civili possibili.
Buona l’intenzione, pessima l’esecuzione!
Mentre in UE si discute di una difesa comune e di un enorme investimento in armamenti, l’alto rappresentante dell’UE Josep Borrell, in occasione del vertice dei leader dei paesi UE ha dichiarato che “Israele ha il diritto di difendersi, ma non di vendicarsi. Perché non analizziamo se quello che accade a Gaza è in linea con il diritto internazionale? Perché altrimenti è solo retorica.
Non possiamo chiudere gli occhi, lamentarsi ma non fare niente. Spero che il Consiglio Europeo oggi lanci un forte messaggio a Israele. Gli Usa presenteranno una risoluzione all’Onu in cui per la prima volta chiedono una tregua insieme alla liberazione degli ostaggi”.
E mentre si predica, tardivamente, la Pace in Israele, dall’altra i leader discutono sulla possibilità di emettere cento miliardi di Eurobond che i Paesi in contemporanea dovrebbero emettere per finanziare, a debito, il riarmamento dell’Europa per fronteggiare il timore di una Russia ingorda che non si accontenti delle regioni del Donbas e della Crimea come da sempre dichiarato dallo Zar Putin.
“Bruxelles deve pensare a un’economia di guerra” (Euronews)
“Un diplomatico di alto livello di un Paese dell’Ue settentrionale, parlando a condizione di anonimato, ha dichiarato di essere esitante a prendere in considerazione le obbligazioni per la difesa, sostenendo sia necessario piuttosto un approccio basato sul mercato e su maggiori investimenti privati.
Un altro diplomatico di alto livello ha affermato, tuttavia, che è necessario “avviare il dibattito” sui potenziali titoli di difesa, aggiungendo che con la Russia che gestisce un’economia di guerra, anche Bruxelles deve pensare seriamente a prepararsi ai propri conflitti.”
Insomma, la guerra è una opzione plausibile, e i nostri leader ne parlano con la medesima disinvoltura di quando acquistano il pane dal fornaio sotto casa.
Devono solo decidere se prima entrare in Guerra o dare la precedenza a una nuova Pandemia più aggressiva della precedente…
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