in un momento in cui le nuove e più stringenti regole richieste alle banche hanno reso più difficoltoso l’accesso al credito per quelle imprese che pur disponendo di un buon business sono appesantite da un assetto finanziario fragile e magari confuso da gestione amministrativa poco attenta tanto da farle apparire non affidabili dal punto di vista del merito creditizio. In questo contesto si aggiunge che è radicata la mancanza di consapevolezza, per molte imprese imprese, delle informazioni che orientano le decisioni assunte dagli istituti di credito. Si rende quindi doveroso comprendere quali sono le variabili chiave incluse nell’algoritmo di Rating che gli istituti valutano in fase di assunzione della delibera, al fine di comprendere le potenziali azioni da compiere per migliorare il grado di affidabilità finanziaria dell’azienda, per costruire un rapporto più efficiente con i partner finanziari.
Il Rating è condizionato una informazioni qualitative e quantitative che analizzate contestualmente
permettono di stimare la maggiore o minore capacità di rimorso da parte del richiedente.
Le macro-aree quindi sono determinate secondo la seguente ripartizione:
- informazioni qualitative;
- informazioni quantitative, che contengono:
- i dati di bilancio
- i dati andamentali, ovvero le interazioni con il sistema bancario (utilizzo degli affidamenti, puntualità nei pagamenti, etc)
Le prime non riguardano dati contabili ma informazioni relative all’impresa, al modello di business, alla compagine sociale e direzionale, al settore in cui opera e quindi alla competitività della stessa; precisamente vengono prese in considerazione le seguenti variabili:
- il quadro economico macro e settoriale;
- la qualità del management comprensiva delle informazioni circa la formazione;
- la storia aziendale, il passaggio generazionale o la conflittualità tra soci;
- il mercato di sbocco e la concorrenza
- il posizionamento del business
Tutte informazioni acquisite nel corso del tempo nella relazione banca-impresa a cura dei gestori.
Le analisi qualitative – di per se pur importanti – sono una piccola percentuale dei più ampi dati che vengono tenuti in considerazione dall’algoritmo di Rating, come le informazioni quantitative.
Il rating quindi è composto prevalentemente da informazioni quantitative desunte dal bilancio e dai dati andamentali. I Bilanci storici e prospettici (sui quali si fonderà nel futuro il rapporto banca- impresa) contengono informazioni preziose per valutare la natura, l’entità e la durata delle necessità finanziarie d’impresa. Verrà preso in considerazine il trend dei ricavi, la struttura dei costi, il livello di redditività operativa, l’onerosità della gestione finanziaria, la dimensione, l’evoluzione del capitale circolante netto operativo ed il grado di indebitamento.
Con essi si può misurare la sostenibilità del fabbisogno finanziario connesso ad esempio a uno specifico investimento e decidere in merito al mantenimento o meno delle linee di credito in essere.
E’ pertanto importante che il management lavori per ottimizzare il bilancio d’esercizio non tralasicando però un’altra serie di informazioni di natura quantitativa il cui impatto sul Rating risulta assai rilevante come i dati andamentali.
Questi rappresentano la “storia creditizia” dell’azienda, il comportamento finanziario, frutto dell’interazione nel tempo con il sistema bancario e sono le informazioni più certe ed oggettive che la banca detiene. Impattano sensibilmente sui sistemi di monitoraggio e di “early warning” deglii istituti e, al manifestarsi di anomalie o criticità, causano l’avvio immediato di revisioni approfondite della relazione creditizia e quindi segnali di irregolarità finanziaria o trend anomali, se non motivati, lasceranno il segno della composizione del giudizio.
I dati presi in riferimento estrapolati in maniera automatica dalla Centrale Rischi sono:
- la frequenza, la durata, l’ammontare di sconfinamenti e scaduti;
- la puntualità nel rimborso di finanziamenti a medio/lungo termine;
- l’elasticità di utilizzo di affidamenti di cassa;
- L’insolvenza dei clienti;
- Il grado di utilizzo e saturazione delle linee di credito;
- Eventuali riserve di liquidità non utilizzate o crediti disponibili. disponibile.
La Centrale Rischi, o meglio i dati in essa contenuti sono quindi essenziali per una corretta valutazione aziendale, informazioni che il management non può tralasciare nella realizzazione di un piano di business e nella relativa domanda di credito.
La Bussola d’Impresa – Mario Vacca
Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito la cultura aziendale ed ho potuto specializzarmi nel management dell’impresa e contestualmente ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni ricoprendo diverse attività sino al ruolo di vice presidente.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza in qualità di Manager al servizio delle aziende per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari efficientando il controllo di gestione e la finanza d’impresa.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di anticipare e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio impegno è lavorare sodo ma, con etica, lealtà ed armonia.
Contatto Personale: //www.gazzettadellemilia.it/mvacca@capri.it“>mvacca@capri.it
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