Di Lamberto Colla Parma, 14 luglio 2024 – La crescita acquisita per la Penisola nel 2024, stando agli elaborati di Milano Finanza, è dello 0,6% come stabilito dall’Istat. L’inflazione acquisita per l’anno, invece, si attesta allo 0,8% rispetto all’1,2% della media dell’area euro.
Indici che gratificano chi sta governando ma che ancora sono ben lontani dal porre rimedio ai danni dell’ultimo quarto di secolo, da quando l’euro ha fatto la sua comparsa con un pesantissimo tasso di conversione rispetto alla lira e rispetto alla Germania stessa.
In una notte il danno è stato fatto.
Poi fu la stagione dei mancati controlli dei prezzi a fare il resto e infine le aggressioni finanziarie dei soliti “splendidi Alleati” e delle agenzie di rating che, a mazzate di Spread, hanno abbattuto Berlusconi e l’Italia intera.
Oggi con il Governo Meloni lo spread è contenuto e viaggia a cavallo di 130 contro gli oltre 600 del periodo tragico che portò Monti e il suo loden sgualcito al governo.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti e, purtroppo, ben documentato da MCO Report.
L’Italia è un Paese che si confronta con l’ombra crescente della povertà, non più un fantasma tra le righe di un report ma una presenza viva tra noi.
Il grafico (GRAF 1) mette in luce le informazioni statistiche relative alla povertà assoluta in Italia, con un focus sull’incremento registrato tra il 2021 ed il 2023.
Viene illustrato un aumento della povertà assoluta sia a livello individuale sia familiare, con particolare attenzione alle previsioni per il 2030, che ipotizzano un possibile raddoppio dei livelli di povertà se le tendenze attuali persistono.
La povertà assoluta – come indica MCO Report – in Italia indica la situazione di individui o famiglie che non riescono a coprire le spese di beni e servizi essenziali per un vivere dignitoso, inclusi alimentazione, casa, vestiario e salute.
L’ISTAT stabilisce la soglia di questa povertà valutando il costo di un paniere essenziale di beni, aggiornato regolarmente per adeguarsi ai cambiamenti di stili di vita e consumi.
Tale soglia varia a seconda della dimensione e composizione della famiglia e della zona geografica, riflettendo le differenze nel costo della vita in Italia.
Graf 1)
A peggiorare più di altri è il comparto femminile, ma la distribuzione mostra una variazione al rialzo comune a tutte le classi.
L’aspetto più allarmante è dato dall’aumento di famiglie in povertà assoluta: si passa da famiglie con un figlio che rappresentano il 40,76% nel 2021 al 45,9% nel 2022, e famiglie con due figli dal 10,87% al 13,59%. In maniera ancora più preoccupante, il grafico mostra un aumento delle famiglie con tre figli in povertà, che crescono dal 1,84% al 3,14% in solamente un anno.
(Graf 2)
La proiezione della povertà assoluta tra le famiglie italiane dal 2005 al 2030, come rappresentato dal grafico 5 di MCO Report mostra un trend inquietante: l’incidenza della povertà assoluta è in aumento. Nel 2005, la percentuale di famiglie in questa condizione era intorno al 5%, ma nel corso degli anni è salita gradualmente.
Da notare in particolare sono i picchi che si prevede avvengano in futuro. Secondo le stime, si potrebbe arrivare al 9% entro la fine del 2024.La proiezione più allarmante è quella per il 2030, dove si evidenzia che 1 famiglia su 10 potrebbe trovarsi in stato di povertà assoluta.
Il grafico funge da campanello d’allarme per le politiche sociali ed economiche del Paese, richiamando l’attenzione sulla crescente disuguaglianza e sul bisogno di strategie di inclusione e sostegno economico più efficaci.
Adesso tocca a Giorgia l’impopolare compito di correggere le varie storture e dare un colpo potente a un impulso economico tale da far riprendere fiducia e crescita reale. Una crescita che riporti euro nelle tasche degli italiani, che tra quelli che accantona e quelli che spende anche per investire, contribuiranno a moltiplicare gli effetti positivi delle azioni del Governo.
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