Spreco e fame: in Italia 8,65 milioni di tonnellate di cibo all’anno sprecate.

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Ecco i dati che se messi a paragone con quelli sulla mortalità per fame nel mondo fanno davvero inorridire. 

Ma andiamo per gradi. 

Ogni italiano spreca in un anno, 146 chili di cibo che finiscono nel cassonetto dei rifiuti, per un valore economico corrispondente a 385 euro. Ma non finisce qui. Complessivamente tra sprechi domestici e quelli industriali finiscono sprecati 8,65 milioni di tonnellate di cibo all’anno per un valore economico di 22.8 miliardi di euro. Una cifra davvero impressionante. Ma il top dello spreco alimentare è assegnato alle mense scolastiche che buttano via il 75% dei prodotti. Ma non solo gli italiani sprecano cibo. In Europa, c’è chi fa peggio. E’ la Germania, infatti, la nazione che spreca di più nel vecchio continente. 10,9 milioni di tonnellate, al secondo posto gli italiani. Di seguito i francesi con nove milioni di tonnellate. 

Complessivamente in Europa si sprecano 59 milioni di tonnellate di cibo all’anno. Rispetto a queste cifre davvero sorprendenti basta leggere poi i dati delle persone che muoiono ogni giorno per fame e malnutrizione nel mondo per rendersi conto del gap che esiste tra chi spreca il cibo e chi invece muore per carenza di cibo. Ciò equivale a una cifra compresa tra 7.745,7 e 19.701,7 persone che muoiono ogni giorno a causa della fame acuta, e tra 5,39 e 13,69 persone che muoiono al minuto. Ciò significa che muore una persona ogni 4,25-12 secondi. Si tratta di una stima prudente, poiché i tassi di mortalità per le persone in fase IPC 4(fase di emergenza della malnutrizione e 5(fase della morte) sono significativamente più alti. Questi i terrificanti dati diffusi nel mese di settembre del 2022. 

In una lettera aperta inviata ai  leader riuniti nella settantasettesima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ben 228 organizzazioni internazionali umanitarie appartenenti a 75 paesi diversi, esprimevano indignazione, chiedendo con forza un intervento risolutivo per porre fine a questa vera e propria strage degli innocenti. Proprio per sfuggire alla fame, alla carestia, alle guerre, che si muovono ondate migratorie senza precedenti, che nessun muro potrà mai fermare. Lo spreco alimentare è stato giustamente definito da Papa Francesco, un flagello allarmante e disastroso, così come la grande tragedia della fame e della malnutrizione che affligge quella parte del nostro mondo che spesso, seppellendo la testa sotto la sabbia, non vogliamo vedere. Infine, una domanda sorge spontanea: potrà mai comprendere chi ha la pancia piena a tal punto da sprecare il cibo, l’angoscia e la rabbia di chi, a pancia vuota, sfida la morte in mare, non avendo nulla da perdere, per raggiungere le coste del sogno europeo di una vita che sia degna di essere vissuta?  

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