Perchè tanto interesse per rosalia alpina?
Tra tutte le specie di insetti forestali è considerata una di quelle a rischio di estinzione, soprattutto nel territorio dell’Emilia Romagna. La frequenza dei suoi avvistamenti è calata drasticamente negli ultimi anni.
Per provare a conservare questa specie protetta, nel 2016, la regione Emilia Romagna lancia il progetto LIFE Eremita, co-finanziato dall’Unione Europea, che mira alla conservazione di quattro specie di insetti vulnerabili, tra questi la rosalia alpina.
Il progetto di Citizen Science I-Rosalia ha lo scopo di ampliare il monitoraggio della specie nel territorio regionale. Da qui la richiesta d’aiuto a tutti coloro che potrebbero avvistarla.
Ma come è fatta di preciso rosalia alpina?
Rosalia alpina (o cerambicide del faggio) è un coleottero dal corpo medio-grande con lunghezza tra 20 e 38 mm. Facilmente riconoscibile per il colore azzurro-celeste, con un disegno a macchie nere sul protorace e sulle elitre. Anche le antenne, molto allungate, presentano la tipica colorazione azzura con segmenti neri alterni.
Vive nelle faggete vetuste degli appennini, colonizza il legno morto, preferenzialmente faggio senescente; gli adulti sono attivi di giorno nelle giornate soleggiate e compaiono in estate a partire dalla fine di giugno.
Come possono contribuire i cittadini?
Alle persone che amano frequentare l’appennino parmense, in particolare le faggete e che vogliono contribuire, è richiesto di prestare attenzione alla presenza di questo insetto, soprattutto sui tronchi di faggi di grandi dimensioni.
Per segnale gli avvistamenti, è possibile scaricare l’applicazione InNat, scattare una foto, senza toccare l’animale, indicando la posizione dell’avvistamento e caricarla sull’applicazione, oppure inviare la semplice segnalazione alla mail citizen.science@regione.emilia-romagna.it
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