Vaccini anti-LSD nei bovini: European Consumers APS lancia l’allarme sulla gestione opaca dell’emergenza sanitaria in Sardegna

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Di Andrea Caldart (Quotidianoweb.it)  Cagliari 1 agosto 2025 – Si alza il livello di preoccupazione per l’emergenza legata alla Dermatite Nodulare Bovina (LSD) che sta colpendo una parte dell’allevamento bovino in Sardegna. A lanciare l’allarme è European Consumers APS, associazione impegnata nella tutela dei diritti dei consumatori e della sicurezza alimentare. Con una formale richiesta di chiarimenti inviata alle autorità competenti, l’organizzazione solleva interrogativi cruciali sulla gestione della campagna vaccinale e sulle implicazioni sanitarie ed economiche di decisioni che sembrano essere assunte fuori dal controllo democratico.

Il cuore della richiesta riguarda il vaccino contro la LSD, e in particolare il ceppo Neethling (o altro se diverso), già al centro di polemiche in diversi Paesi europei per le sue reazioni collaterali e per la sua gestione emergenziale. “Qual è il vaccino utilizzato? Quali sono le autorizzazioni ricevute dall’EMA o dal Ministero della Salute? Sono state valutate le possibili implicazioni sulla sicurezza per i cittadini? Quale contaminazione nella carne, nei latticini e prodotti derivati? Queste tra le principali domande che European Consumers APS pone in modo diretto, invocando i Regolamenti UE 2019/6 e 852/2004, che impongono stringenti requisiti di sicurezza, tracciabilità e trasparenza per i farmaci veterinari.

Il tono dell’associazione è allarmato perché, non si possono accettare protocolli emergenziali calati dall’alto, senza contraddittorio, senza consenso informato, e con metodi che ricordano la gestione pandemica del Covid-19. La denuncia è chiara: la salute animale e la sicurezza alimentare non possono essere subordinate a logiche di emergenza permanente, né tantomeno a decisioni politiche poco trasparenti, prese in assenza di una reale valutazione pubblica del rischio.

A preoccupare è anche la discordanza tra le normative europee e la loro applicazione locale. Mentre Bruxelles impone standard precisi, in Sardegna si procede con la propaganda a senso unico di campagne vaccinali senza fornire informazioni al pubblico, ignorando di fatto le responsabilità verso i consumatori e gli operatori zootecnici. “È inaccettabile che un settore già duramente colpito da crisi economiche e sanitarie venga lasciato senza chiarezza né sostegno”, afferma l’associazione.

La richiesta è ora sul tavolo delle autorità sanitarie e politiche, ma il tempo stringe. Mentre la regione insiste sulle vaccinazioni come unica “arma salvifica”, allevatori e cittadini si muovono in un clima di incertezza. Il timore più grande? Che si stia agendo senza un piano chiaro, senza studi condivisi, senza la minima trasparenza.

La salute non può essere gestita con il ricatto né quella umana, né quella animale. Serve un cambio di passo immediato, prima che i danni diventino irreparabili, in primis per gli allevatori.

Questa logica della vaccinazione forzata è un pericolo, che va oltre il caso specifico. In un clima in cui si ascolta una sola narrazione, in cui il confronto viene percepito come fastidio e non come esercizio democratico, cresce il rischio che l’emergenza diventi la norma

E se lasciamo che si continui su questa strada, se nessuno protesta chiedendo spiegazioni, presto a pagarne il prezzo, in un silenzio sempre più colpevole, potrebbero essere anche i nostri alberi, i cani, i gatti, gli animali di affezione

È ora di alzare la voce adesso, domani sarà troppo tardi, altrimenti pagheremo tutti perché siamo rimasti in silenzio.

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