Di Mario Boggini e Virgilio Milano, 29 aprile 2025 –
Come già più volte ricordato i cosiddetti fondamentali (scorte -seminativi-meteo-lavorazioni-imbarchi- consumi) cambiano poco o nulla, le differenze le crea il cambio €/$ e la geopolitica.
Da Pellati Inform:; “Notizia (di base già nota) ribassista: la Cina ha annunciato che sta pianificando di diminuire l’utilizzo di farina di soia per la mangimistica del 10% entro il 2030. La Cina è impegnata a aumentare l’efficienza della sua industria mangimistica per dipendere di meno dall’estero soprattutto per la componente soia, che per una parte è ancora tributaria degli USA con i quali è in corso un’aspra guerra sui dazi.
Ecco che, qualora le dispute commerciali non trovino una soluzione negoziata, il contraccolpo sul bilancio di semi di soia USA sarà significativo. Da ricordare, infatti, che gli USA destinano il 50% delle proprie esportazioni di semi di soia alla Cina. Negli ultimi 5 anni ciò è stato pari a un valore di quasi 15 miliardi di dollari l’anno.”
L’economia globale risentirà del ciclone Trump, probabili consumi più bassi in generale, Reuters infatti prevede un aumento del PIL USA dello 0,3% annualizzato, che sarebbe il ritmo più lento dal secondo trimestre del lontano 2022!
Il mercato interno lo si può misurare dai tanti cali e tanti invariati che si registrano sui vari bollettini delle borse merci e, dopo il fenomeno ponti da festività, gli stessi bollettini tenderanno in alcuni settori a sensibili ribassi, sia per la ripresa dei lavori in modo continuo, sia perché i raccolti di giugno luglio si avvicinano.
Il mercato delle bioenergie è vivace, anche se si sta registrando un discreto “sotto mercato” di pastoni e trinciati tra aziende produttrici ed utilizzatori, ricomparso un discreto lotto di vinacce umide a circa 65/70€ tonnellata, anche un poco di mais over ma a prezzi meno convenienti delle vere farinette di mais, a breve dovrebbe risistemarsi la disponibilità di semola umida e di trebbie di malto.
Indici Internazionali al 29 aprile 2025
L’indice dei noli b.d.y. è salito a 1.398 punti, il petrolio wti è sceso a circa 60 $ al barile, il cambio €/$ gira a 1,13931 ore 08,43.
(Foto Antonio Nunno Puglia)
(*) Noli – L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini – esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali – (per contatti +39 338 6067872) – Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl – Milano
(Pastificio Andalini Spa)
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