di Mario Boggini e Virgilio – Milano, 27 gennaio 2022 – I prezzi rilevati alla chiusura del venerdì 26 gennaio 2022:
(tra parentesi le variazioni sulla seduta precedente in cent. di dollaro per Bushel per semi corn e grano in Dollari per tonnellata corta per la farina).
Come si può osservare le tensioni geopolitiche hanno riflessi pesanti e anche strani! Chi mai avrebbe scommesso, con il rischio di una guerra, sul calo di ieri sera del grano, a fronte dell’incremento delle altre commodities?
I venti di guerra ci accompagnano e creano confusione e tensioni in ogni settore economico e sociale.
Si aggiunga il rafforzamento del Dollaro sull’Euro che crea altri problemi come ad esempio la farina di soya proteica che da ieri ad oggi ha registrato +7/8€ tonnellata
Nel mercato nazionale c’è ancora poco da segnalare, consumi stanchi (bassi); scarsità di varie commodities, e comunque non elencabile perché la lista risulterebbe lunga e non esaustiva; si va dai panelli, alle farine di estrazione, alle bucce di soya ed altri fibrosi, per non parlare dei prodotti bio, le farinette di mais scarseggiano perché i molini a giallo lavorano poco, il germe di mais scarseggia e rincara, i cruscami tengono le quotazioni, mentre cede un poco il farinaccio di duro, il mais tiene le posizioni, così come l’orzo e il grano nazionale, i cereali esteri sono in tendenza al rincaro, cosi come i semi di soya esteri, mentre il nazionale che aveva raggiunto quotazioni poco naturali ora langue in attesa di compratori.
Situazione difficile per tutti, anche perché le molte inadempienze contrattuali sul mercato, creano ulteriori tensioni e nervosismi, le messe a disposizione di molti prodotti (tra i quali le farine di soya) avvengono solo all’ultimo giorno disponibile e a volte anche dopo.
Dal1984 personalmente non abbiamo mai vissuto una crisi così lunga e di così difficile interpretazione e della quale non si intravedono orizzonti a breve termine, forse a fine anno.
Le derivate tragiche sono che il mercato sarà in mano dell’offerta e non dalla domanda, della logistica e dalla finanza. Questo, presumibilmente, conterà vittime sia nel commercio che nella trasformazione, ma anche nella produzione.
Tutto questo porterà lentamente a cambi di impostazione di alimentazione della zootecnia in generale, dove l’approccio probabilmente non sarà più sulla masticazione dei livelli produttivi, ma si dovrà agire anche soprattutto su altre leve.
INDICI INTERNAZIONALI 27 GENNAIO 2022
L’indice dei noli B.D.Y è sceso a 1.134 punti, il petrolio wti è salito a 86,5 $ al barile, e il cambio gira a 1,12005 ore 10,26
Vi segnaliamo 3 link interessanti https://youtu.be/dwj32baom5A
YT – https://youtu.be/Gydsyq4BryM
Ruminantia – https://www.ruminantia.it/la-tempesta-perfetta-del-mercato-delle-materie-prime-cosa-emeglio-fare-2/
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(*) Noli – L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini – esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali – (per contatti +39 338 6067872) – Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.