Di Mario Boggini e Virgilio Milano, 12 settembre 2025 – Segnalazione del 5 settembre 2025-
In questi giorni sta emergendo tutto il contrasto possibile fra mais nazionale sotto raccolto, sia 5 ppb che 103 e il mais estero arrivo camion (sempre in affanno e in ritardo) e il mais al porto dove il divario fra every origin e Ucraino ha ormai superato i 10€ tonnellata e le giacenze al porto sono scese a Ravenna a 50.000 tonnellate.
Nei porti interni poca merce.
Un vero inferno e rompicapo, il mais nazionale di difforme qualità è sotto pressione, mercantile, l’arrivo camion è una sequela di ritardi ed inadempienze, e il mais portuale sugli scudi molto ben difeso.
Tutto questo influisce anche sul mercato a breve – medio termine, mandando in tensione anche le quotazioni novembre/marzo.
Dalla borsa di Vienna oggi (5 settembre) in corso arrivano allarmi sulla qualità del mais di varie origini ad Est.
A lungo andare questo influenzerà ancora il mercato del grano dove i mangimisti entrano in concorrenza con i molini.
Ci si era illusi di una annata positiva ma per sapere se veramente è così occorre attendere ancora una decina di giorni per essere in piena campagna. Sperando ora nel sole e nel vento che asciughino le campagne.
Logicamente in questa confusione anche la gestione delle rilevazioni prezzi resta problematica.
Indici Internazionali al 3 settembre 2025
L’indice dei noli b.d.y. è sceso a 1.986 punti, il petrolio wti è salito a circa 65$ al barile, il cambio €/$ gira a 1,16328 ore 08.58.
