di Mario Boggini e Virgilio – Milano, 20 ottobre 2022 –
Ed eccoci nel mezzo della crisi far soya, i motivi sono quelli descritti nell’articolo precedente: ”scarsità di rivendite; fermo o rallentamento di impianti di produzione; attenta regia nelle messe a disposizione delle varie quote contrattuali. Tutto ciò fa sì che avere i prezzi dagli importatori sia sempre più impegnativo e le quotazioni che alla fine non arrivano. Alcuni importatori anziché dare i prezzi chiedono “portami un ordine” e logicamente ciò è molto pericoloso per il richiedente, infine avere prezzi sui futuri è impossibile” le novità sono che a breve ci si potrebbe trovare con uno o due importatori in meno e con stabilimenti all’interno che produrranno meno!
Inutile scrivere o ipotizzare prezzi sul ‘23 perché non vengono forniti.
Spiace dirlo, ma questa è una situazione reale derivante da molteplici fattori, ma … FORSE anche voluta!
Comunque, il problema scarsità ci attanaglierà per mesi, a rischio, come già scritto “il vero problema così procedendo, non sarà la quotazione, ma sarà avere la merce e questo varrà per tutti i sottoprodotti o derivati dalle materie prime di base che, in definitiva, sono solo cereali e proteoleaginose”.
Il periodo più critico quasi certamente sarà il primo quadrimestre 2023!
E l’unico rischio per chi acquista o ha acquistato (pochi) su tale periodo è che finiscano le varie guerre in questo periodo di esecuzione.
INDICI INTERNAZIONALI 18 ottobre 2022
L’indice dei noli B.D.Y. è stabile a 1.843 punti, il petrolio wti è stabile a circa 86 $ al barile, il cambio €/$ gira a 0,98518 ore 08.12