L’Agricoltura verso l’evoluzione assistita

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Roma, 12 luglio – “Oggi poniamo la prima pietra di un percorso che spero ci porti a fare dell’Italia un paese leader sulle TEA, le Tecniche di Evoluzione Assistita in agricoltura, per poter avere piante più sostenibili dal punto di vista ambientale, che ci permettano di ridurre l’uso di fitofarmaci e che aumenti le resistenze ai cambiamenti climatici, con oggettivi benefici per la produttività e preservando le peculiarità della biodiversità italiana. È stata, infatti, incardinata nelle commissioni congiunte Affari Sociali e Agricoltura la proposta di legge con cui intendiamo permettere la ricerca in campo aperto sugli organismi prodotti con tecniche di genome editing (mutagenesi sitodiretta) e cisgenesi, per fini sperimentali e scientifici sotto l’egida della ricerca pubblica”. Lo dichiara il deputato Filippo Gallinella (IpF), presidente della commissione Agricoltura e primo firmatario della proposta di legge sulle TEA.

 “La ricerca in campo di queste nuove tecnologie rappresenta un fattore strategico per l’agricoltura nazionale – aggiunge – Abbiamo il Crea, l’ente di ricerca del Ministero delle Politiche agricole, pronto a sperimentare in campo varietà già testate in laboratorio in modo tale da coniugare ricerca di base con ricerca applicata, per rispondere alle esigenze del comparto primario nazionale attraverso le biotecnologie”.

“Si tratta di una proposta di legge che ha già avuto il vaglio della Società Italiana di Genetica Agraria (SIGA) che raggruppa oltre 300 ricercatori, per la gran parte del settore pubblico – continua Gallinella – Come più volte ribadito, lo scenario è completamente diverso dagli OGM: le TEA ci permettono di poter agire con forbici molecolari sul singolo mattoncino del DNA come accade già in natura ma con tempi molto differenti. Queste tecniche, infatti, rappresentano una peculiarità tipica degli agricoltori che da sempre incrociano piante sessualmente affini per potenziare determinate caratteristiche”.

“Mi auguro che il dibattito normativo sia proficuo ma anche celere per poter dare questo strumento potente e innovativo nelle mani degli agricoltori, sotto l’egida della ricerca pubblica dell’autorevole Crea” conclude.

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