Papa o non Papa?

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Fin da subito alcuni illustri studiosi hanno sollevato dubbi e interrogativi sul reale significato del gesto compiuto da Ratzinger. Primo fra tutti il teologo Don Stefano Violi che a caldo (febbraio 2013) sulla “Rivista Teologica di Lugano” pubblica un articolo in cui mette in evidenza la singolarità della rinuncia. Novità assoluta (scrive) poiché a fondamento giuridico della scelta non c’è il canone 332.2 che disciplina l’abdicazione del Sommo Pontefice.

L’anno dopo anche il giornalista Antonio Socci nel libro “Non è Francesco”, esprime ulteriori perplessità.

“Eppure non dovrebbe essere difficile, soprattutto per un Cattolico!” 

Queste le parole di mia Mamma, 88 anni, scuola dell’obbligo e una profonda e cristallina fede Cattolica, quando le parlo per la prima volta della questione.

“Il Papa non mente mai! Leggete bene ciò che ha scritto. Lì sicuramente c’è tutto!”. Ha poi sentenziato.

Dal libro “Nient’altro che la verità” (Piemme 2023) pubblicato da Mons. Georg Gänswein, apprendiamo che la rinuncia venne ultimata dal Papa il 7 febbraio e che poi lo stesso Gänswein fu incaricato di portarla al cardinale Bertone, allora Segretario di Stato. Dopo che fu letta alla presenza di Monsignor Giampiero Gloder, vennero suggerite piccole correzioni ortografiche e qualche precisazione giuridica (da pag.200).

…piccole correzioni ortografiche? … qualche precisazione giuridica?

Ma com’è possibile? Esiste qualcuno in grado di correggere il Sommo Pontefice, e quindi anche lo Spirito Santo che lo assiste, nella stesura di un atto così delicato e solenne?

E poi, perché correggerlo? Per aggiungere cosa?

Mi vengono in mente le parole del Vangelo dell’Apostolo Matteo: “il vostro parlare sia sì sì, no no. Il di più viene dal maligno”. (Mt 5, 17-37).

E nel caso della Declaratio pare proprio che fin dall’inizio il maligno stia cercando in tutti i modi di fare sua la partita.

Clamorose infatti le ultime scoperte fatte sul documento dal giornalista Andrea Cionci e dal suo team di esperti giuristi e latinisti che, attraverso un preziosissimo e minuzioso lavoro di indagine, hanno portato alla luce un vero e proprio misfatto. Alcuni termini della Declaratio sono stati modificati rispetto al testo letto da Benedetto XVI.

Il frutto della loro scoperta è stato poi esposto al Tribunale Vaticano.

Nel link sotto si possono approfondire i dettagli dell’indagine.

Nonostante le evidenze portate dal pool di studiosi, diverse testate giornalistiche (pseudo) cattoliche continuano a rifiutare a priori qualsiasi tipo di confronto sull’argomento.

Non c’è da stupirsi, d’altronde sappiamo che “il Regno dei Cieli è solo di chi ha il cuore come quello dei bambini” (Mt 19:13-14).

Mia Mamma di 88 anni di certo ce l’ha.

Gianfranco Colella

Vignettista – Autore di SatiLeaks per www.quotidianoweb.it  5 settembre 2025

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