Di Mario Boggini e Virgilio Milano, 29 aprile 2024
Mentre nel pomeriggio del 25 aprile la Commissione Europea (CE) e degli Stati membri dell’UE hanno tenuto un altro ciclo di discussioni sull’imposizione di elevati dazi all’importazione su vari prodotti agricoli provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia.
Nella riunione di giovedì, del gruppo di lavoro del Consiglio sull’unione doganale, le parti sembrano aver raggiunto un compromesso sul testo finale del previsto regolamento del Consiglio. Tassazione: il dazio all’importazione del 50% su un’ampia gamma di semi oleosi, oli vegetali e farine di semi oleosi, come proposto dalla CE, rimane invariato. Il dazio del 50% sui semi di lino (HS 1204), tuttavia, sarà introdotto gradualmente attraverso le seguenti tre fasi annuali: 10% a partire dalla data di entrata in vigore, 20% a partire dal 2025 e 50% a partire dal 2026. Scopo: gli Stati membri dell’UE non hanno modificato l’elenco proposto di semi oleosi, oli e farine di semi oleosi elencati nell’allegato. Due i prodotti che non rientrano nella competenza della commissione (ovvero legumi e polpa di barbabietola da zucchero) che comunque sono stati aggiunti all’ambito dei prodotti proposto dalla CE. Inizio Applicabilità: l’UE applicherà questi dazi più elevati a partire dal 1° luglio 2024. Il transito di prodotti originari da paesi terzi (diversi da Russia e Bielorussia) non sono soggetti a questi dazi all’importazione più elevati, anche quando transitano attraverso gli stati “ostili” (Russia o Bielorussia). Prossimi passaggi procedurali. Il testo concordato dovrebbe essere provvisoriamente approvato dagli ambasciatori presso l’UE (Coreper) il 22 maggio e seguito poco dopo dall’adozione (probabilmente senza discussione) da parte del Consiglio dei ministri dell’UE
Quest’ultima notizia sta creando turbolenza nel mercato delle farine proteiche e panelli quali colza, girasole, lino, e logicamente loro semi e derivati.
Nel mercato interno poco da segnalare scarsi scambi e molta preoccupazione, ma questa mattina tutto sembra essere più teso, compresi i cereali che invece, stando alla prima notizia riportata, non dovrebbero esserlo… quando c’è troppa calma il rischio tempesta è forte! In molti perdono molto e stanno aspettando l’incidente per rilanciare.
Continua il corto fisico di far soya sui porti nord Italia, ancora per poco ma intanto si sente. Inoltre, i fondi d’investimento Ue hanno ridotto il loro corto sul mercato Euronext (grano) passando da un corto di 47.998 contratti ad un corto di 31.577 (gatta ci cova).
Per il mondo delle bioenergie segnaliamo scarsità di farinette di mais, (legali se di tali si vuole parlare), mentre sussiste una certa abbondanza di Corn Steep (acque di macerazione del mais) e di semola umida, introvabile il mais uso energetico.
Situazione particolare perché la domanda di questo settore è in aumento
(*) Noli – L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini – esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali – (per contatti +39 338 6067872) – Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl – Milano
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Intervista Boggini sulla situazione delle materie prime e delle conseguenze della Guerra in Ucraina:: https://www.ruminantia.it/ucraina-disponibilita-e-prezzi-delle-materie-prime-le-considerazioni-di-mario-boggini/
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(*) Noli – L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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