“Cereali e dintorni”. Preoccupazioni per la logistica europea

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Di Mario Boggini e Virgilio Milano, 29 maggio 2024  

Per il 2025 tutto è probabilmente aleatorio e in gran parte questo è dovuto alle famose o famigerate politiche green Europee (tassa sulla deforestazione) anche se, alcuni importatori, presumono che il Parlamento Eu potrebbe non riuscire a legiferare in tempo entro il 31/12/24. 

Nel mercato Europeo serpeggia invece più tensione per la logistica un poco più difficoltosa nella rotta Est-Ovest. 

Nel mercato interno il fuoco dei cereali è evidente, ma attenzione come prima il mercato interno era SCESO sotto i rimpiazzi, ora la risalita è un poco sopra le righe. 

Il motivo principale è il meteo, e le preoccupazioni sulle rese e sulle risemine, e quindi su ritardati raccolti autunnali. Ma attenzione, il mais è una coltivazione che recupera in fretta e poi in fin dei conti per anni la raccolta non era ad agosto…e di mais non ne manca, né in Europa né nel resto del mondo. L’arrivo del grano probabilmente calmerà il rialzo.  

I consumi sono comunque bassi così come gli scambi; in effetti alcuni dati macroeconomici registrano minori spese da parte del consumo, e in alcuni bilanci di grandi cooperative agricole lattiero casearie si legge che, se non fosse per l’esportazione, il mercato domestico interno è in stagnazione o addirittura in calo. 

Per il mercato interno si segnala che il seme di soya nazionale potrebbe essere a fine corsa anche per gli scambi ormai minimali e per ingenti arrivi esteri. Nel campo dei fibrosi si sta registrando un terremoto nei fieni dovuto, logicamente, alle qualità. 

Per il mondo dei biodigestori: disponibilità di semola umida, ma anche di semola secca, è appena iniziato il calo dei cruscami: consiglio di approfittarne facendo acquisti in media discendente, con volumi crescenti in base al calo. Continua la carenza di farinetta uso bioenergetica specie quella di qualità accettabile, mentre dilaga la presunta farinetta ricostituita fatta di più prodotti e con colori variabili. 

Indici Internazionali al 29 maggio 2024

L’indice dei noli b.d.y. è stabile a 1.784 punti, il petrolio wti è salito a circa 80 $ al barile, il cambio €/$ gira a 1,08572 ore 9,18 

 (*) Noli – L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

(*) Noli – L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini – esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali – (per contatti +39 338 6067872) – Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl – Milano

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(*) Noli – L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

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